Sarà il regista Savino Carbone a chiudere, mercoledì 19 marzo, la prima parte della rassegna “Cinema in Rinascita: tra storie e sguardi”. Un’iniziativa organizzata dall’associazione Just Imagine, in sinergia con il Comune di Bitonto, che, dopo la chiusura dell’ultimo cinema cittadino, vuole proporre nuove occasioni di incontro e riflessione sulla settima arte. Una rassegna dedicata ai talenti cinematografici bitontini che hanno contribuito a dare lustro alla regione e al panorama culturale nazionale e internazionale.
Alle 19.30, nel Teatro Traetta, cuore pulsante della cultura cittadina, sarà proiettato “La frontiera” film dedicato all’opera dell’intellettuale Alessandro Leogrande, che ripercorre i temi fondamentali da lui fronteggiati: il caporalato nella Capitanata, l’esodo migratorio dai Balcani e la complessità della città di Taranto, avvalendosi del poderoso supporto di interviste a colleghi e collaboratori fraterni del sociologo. La proiezione sarà preceduta da un momento di confronto con il regista, che dialogherà con il giornalista Michele Cotugno.
Il film chiude il primo ciclo di eventi nell’ambito della rassegna. Sul tema “La mafia e la giustizia riparativa”, nei primi tre appuntamenti, sono stati ospiti i registi Cosimo Terlizzi, Pippo Mezzapesa e Vito Palmieri. Un tema scelto in vista delle manifestazioni in programma il 21 marzo, Giornata Nazionale della Memoria e dell’Impegno in Ricordo delle Vittime delle Mafie.
«Sono molto felice di essere qui a Bitonto e di far parte di una rassegna che esplora il cinema in tutte le sue sfaccettature, dal cinema d’autore a quello più mainstream. Un’iniziativa importante perché mostra la varietà di linguaggi e possibilità espressive che il cinema offre, andando oltre ciò che solitamente arriva sulle piattaforme o nelle sale. C’è un cinema che nasce, anche per necessità, senza grandi fondi, e merita di essere protetto. Un cinema che non sempre offre risposte immediate, che richiede interpretazione e stimola il pensiero. In un’epoca di eccesso di informazioni, l’arte – e il cinema in particolare – ci aiuta a riflettere e a riscoprire la nostra capacità di comprendere il mondo con maggiore profondità» è il commento di Cosimo Terlizzi, autore di “Dei”.
Per Pippo Mezzapesa, «manifestazioni come questa sono importanti perché riescono a intercettare un pubblico che si è allontanato dal cinema, ma che desidera riappropriarsi dell’esperienza cinematografica. Ed è bello vedere ragazzi che si impegnano per rendere possibile tutto questo, promuovendo rassegne e sostenendo il cinema del territorio. Sono molto felice di aver presentato Ti mangio il cuore in questa manifestazione e, soprattutto, nella mia Bitonto. Un film a cui sono molto legato, complesso e articolato, che affronta un tema duro come quello della mafia del Gargano, portando alla luce anche le ombre del nostro territorio».
Di giustizia riparativa ha parlato Vito Palmieri presentando i due documentari “La cura della giustizia” e “Riparazioni”, raccontando, con una prospettiva coinvolgente e commovente, le storie di alcuni detenuti, in carcere per reati gravissimi, che cercano di ottenere il riscatto sociale e il perdono dalla comunità, accettando di iniziare un difficile ma umano percorso di giustizia riparativa: «Trovo questa iniziativa molto interessante, non solo perché permette al cinema di essere visto da un pubblico più ampio, ma anche perché abbraccia diversi generi e formati. La rassegna spazia tra fiction e documentario, tra cortometraggi e lungometraggi, offrendo così una panoramica ricca e variegata del linguaggio cinematografico».
Per l’occasione, oltre al regista, è intervenuta Ilaria De Vanna, vicepresidente della cooperativa sociale Crisi, di Palo del Colle, per raccontare l’esperienza del Centro di Giustizia Riparativa: «La giustizia riparativa si accompagna a quella tradizionale e prevede che, in presenza di tutte le condizioni ideali, autori e vittime di reato e anche la comunità tutta possano incontrarsi per provare a superare insieme gli effetti della commissione di un reato e, quindi, riparare e ristorare le vite delle persone».
“Cinema in Rinascita” è realizzata in sinergia con il comune di Bitonto.
«Abbiamo voluto lanciare un messaggio chiaro: il cinema a Bitonto non è morto – ribadisce il sindaco Francesco Paolo Ricci -. Ripartiamo con una rassegna che celebra i nostri registi bitontini, talenti che si stanno affermando a livello nazionale e oltre. Ripartiamo con la convinzione che il cinema abbia un valore sociale e culturale fondamentale. Crediamo fortemente nel suo ruolo di motore culturale e vogliamo offrire alla cittadinanza un’opportunità di incontro e crescita».
La rassegna riprenderà il 14 maggio con la seconda parte dedicata al tema “Il presente e il patrimonio da proteggere per inventare un futuro”. Sarà proiettato “Il corpo dei giorni” di Saverio Cappiello, un film che ha partecipato al 40° Torino Film Festival. Il 15 maggio, con “Biopatriarchi”, Lorenzo Scaraggi racconterà le sfide legate alla biodiversità e all’agricoltura sostenibile in Puglia.
La rassegna si concluderà a settembre con “Un ponte del nostro tempo” di Raffaello Fusaro, documentario che racconta la visione e l’impegno dietro la costruzione del Ponte di Genova, un simbolo di speranza e rinascita per tutte le nostre città.