Partendo dalla nostra Puglia, i borghi italiani sono sempre stati una tappa fondamentale per me. Una volta, in Toscana, decisi di fermarmi a Trequanda, un piccolo comune in provincia di Siena che, pur non essendo tra i più conosciuti, custodisce storie vive nelle sue pietre, nei suoi vicoli e nelle sue tradizioni.
Trequanda ha un fascino davvero discreto, che non urla ma parla piano. Le case in pietra, disposte lungo strade strette e tortuose, raccontano un passato che si avverte presente, nelle voci degli abitanti e nella terra che da sempre la circonda. Il borgo non è invaso dai turisti, ma accoglie chi cerca un angolo di Toscana autentico.
L’olio d’oliva e il vino, qui, sono frutti di un lavoro che si tramanda da secoli. La ceramica, una volta vero settore trainante, resta importante per il paese e molti artigiani ancora continuano a lavorare seguendo tecniche antiche
Forse proprio per la sua sobrietà, Trequanda lascia un’impressione duratura. L’ospitalità qui è calda, mai invadente, ti fa sentire subito a casa. Il borgo accoglie chi desidera scoprire un angolo della Toscana più intimo e poco appariscente. A pochi chilometri, ci sono altri due centri che meritano attenzione. Rapolano Terme, famoso per le sue acque termali, è un luogo dove il benessere fisico si mescola alla bellezza naturale, offrendo un’esperienza che abbraccia relax e cultura. Sinalunga, invece, è un paese medievale che con il suo centro storico ben conservato invita a passeggiare tra piazze e vie che raccontano la storia di un passato degno di nota. Entrambi sono perfetti per chi cerca un contatto autentico con la Toscana meno affollata.
Esattamente come accade a Trequanda.
(rubrica sponsorizzata da B&B Porta Baresana)
Foto dal sito TURISTA.INFO