Due condanne con pena sospesa e due assoluzioni. Questo è il verdetto del processo di primo grado a carico di quattro imputati arrestati dopo la scoperta di una piazza di spaccio nel centro storico di Bitonto.
L’indagine dei carabinieri della Compagnia di Modugno è partita dal monitoraggio della città vecchia, dove la vendita di droga, pur rallentata, non si era mai fermata. Gli investigatori hanno individuato un punto sospetto in via Pendile, osservando i movimenti di giovani che si comportavano come vedette.
La sera del 21 febbraio è scattato il blitz. Con l’ausilio di un elicottero, i militari hanno circondato l’area e fatto irruzione. Al centro dello spaccio un locale nascosto, dove la droga veniva venduta attraverso la fessura di una cassetta postale.
Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati 50 grammi di cocaina, altrettanti di hashish e 157 grammi di marijuana, oltre a 3.073 euro in contanti, ritenuti provento dell’attività illecita.
L’area del centro storico dove operava il gruppo è storicamente feudo del clan Cipriano, rivale del clan Conte, egemone nella zona 167.
Il giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Bari, Luna Calzolaro, ha inflitto la pena più alta al 21enne Sabino D’Ambra, condannato a un anno e quattro mesi di reclusione, con pena sospesa. Condannato anche Michele Arbore, 22 anni, a otto mesi di carcere, con pena sospesa. Per entrambi è stata dichiarata la cessazione della misura cautelare.
Assolti invece Agostino Altieri, 25 anni, e Nicola Schiraldi, 27 anni, «per non aver commesso il fatto». Ancora a processo con rito ordinario il 22enne Francesco Pio Digiacomantonio.