La gup di Bari Gabriella Pede ha disposto il giudizio immediato per il 38enne di Bitonto (Bari) Francesco Colasuonno, accusato dell’omicidio dell’albanese Edvin Sadiku, commesso nelle campagne di Binetto il 3 febbraio 2017.
Un omicidio che la Dda di Bari, che ha coordinato le indagini dei carabinieri, ritiene sia stato commesso per punire Sadiku (come Colasuonno ritenuto appartenente al clan Cipriano di Bitonto, legato ai Parisi di Bari) per la sua scelta di iniziare a collaborare con la giustizia.
L’omicidio, per l’accusa, è aggravato dalla premeditazione – il clan avrebbe accertato la volontà di Sadiku di collaborare a fine dicembre 2016 – e dall’agevolazione mafiosa. Colasuonno avrebbe agito insieme a un’altra persona non identificata.Sadiku fu ucciso con 12 colpi di pistola al collo e alla testa subito dopo essere sceso da un’auto che gli stessi Sadiku e Colasuonno avevano rapinato poco prima, insieme al terzo uomo, a Toritto. Lì, infatti, i tre avrebbero tamponato un’auto, avrebbero aggredito il proprietario colpendolo con il calcio di una pistola e si sarebbero allontanati in campagna, dove poi fu ucciso Sadiku. Colasuonno, arrestato lo scorso 1 dicembre, dovrà quindi rispondere anche di porto e detenzione abusiva di arma e di rapina aggravata. Il processo nei suoi confronti inizierà il prossimo otto aprile in Corte d’Assise. Tra le persone offese ci sono la Regione Puglia, il Comune di Bitonto e l’ex convivente della vittima.