A proposito della paventata delocalizzazione del depuratore cittadino e del presidio sanitario, il dr. Cosimo Francesco Ingrosso, Direttore Generale dell’Autorità Idrica Pugliese ha risposto alle osservazioni fatte dal cittadino bitontino Pasquale Rapio.
“In data 11 dicembre 2024 si è tenuto un incontro a cui hanno partecipato, oltre ad AIP, i rappresentanti di Regione Puglia, AQP e Amministrazione Comunale, durante il quale è stata fornita una panoramica sull’impianto di depurazione di Bitonto. È stato richiamato l’intervento di potenziamento completato nel 2018 (a cui Lei fa riferimento nel suo testo), ad esito del quale l’impianto è stato dimensionato per 79.332 abitanti equivalenti, valore coerente con quello indicato nel Piano Regionale di Tutela delle Acque. Per garantire un miglioramento della funzionalità del presidio depurativo, nel Programma degli Investimenti di AIP e di AQP, sono stati previsti ulteriori interventi, con un costo complessivo di circa 11 milioni di euro, la cui realizzazione è stata programmata in un periodo successivo al 2029.
Poiché l’impianto è situato in una zona protetta e presenta difficoltà di ampliamento, l’amministrazione comunale di Bitonto, anche in considerazione della recentissima riforma del Parco Lama Balice, ha proposto di valutare, come alternativa a detti interventi, la delocalizzazione del presidio depurativo. Questa proposta include la possibilità di utilizzare le acque reflue depurate per l’irrigazione agricola, in linea con gli obiettivi internazionali per la gestione sostenibile delle risorse idriche.
Regione, AIP e AQP si sono dimostrati disponibili ad analizzare questa soluzione e hanno chiesto al Comune di Bitonto di individuare, in collaborazione con AQP, le aree più adatte per la localizzazione di un eventuale nuovo impianto. AQP, a sua volta, è stata incaricata di redigere un documento di fattibilità che confronterà le diverse soluzioni, tra cui l’adeguamento dell’impianto, la sua delocalizzazione, il collettamento dei reflui a Bari Ovest e la creazione di un nuovo impianto consortile.
È importante sottolineare che la delocalizzazione del depuratore rappresenta un processo complesso e di lungo periodo, che richiede un’attenta valutazione delle diverse opzioni disponibili. Non implica pertanto un cambiamento immediato nel funzionamento dell’impianto attuale, che continuerà a operare efficacemente nel breve periodo”.