Dagli antichi libri contabili di una compagnia di ventura della Toscana rinascimentale, alle battaglie virtuali di un videogioco strategico a turni.
È il percorso seguito dai baresi di AgeOfGames, autori di “Homini et Armi”, primo videogame basato interamente sullo studio e sulla trascrizione di fonti archivistiche inedite del XV secolo. Un gioco presentato ufficialmente a Roma, a fine novembre, nell’ambito di CheckPoint – Festival delle esperienze interattive, organizzato in concomitanza con l’inaugurazione del Gamm – Game Museum, lo spazio espositivo dedicato al media videoludico, evoluzione del precedente Vigamus.
“Homini et Armi” nasce come prosecuzione di un progetto iniziato 25 anni fa da Fabio Belsanti, game designer e fondatore di “AgeOfGames”, prima società, in Puglia, a vincere il bando europeo Creative Media nel settore videoludico. Belsanti, sviluppatore con formazione da storico medievista, si laureò all’Università di Siena con una tesi sperimentale che gli diede l’occasione di consultare e digitalizzare antichi libri contabili di un esercito mercenario: «Questo progetto gioca e danza con la mia vita, la mia immaginazione e il mio destino da decenni. È nato inconsapevolmente, sul finir del vecchio millennio. Da giovane studente di storia medievale, fui inviato dal professor Duccio Balestracci a studiare i libri contabili della compagnia di ventura di Micheletto Attendolo nel meraviglioso archivio della Fraternita dei Laici di Arezzo, per dar vita alla mia tesi di laurea. Le storie che scoprii su quelle antiche pagine, scritte dal tesoriere Francesco di Viviano d’Arezzo, hanno scavato in me un solco profondo».
In quelle pagine c’era la trascrizione di conti, paghe, acquisti e vendite, permettendo di conoscere i singoli componenti di un variegato esercito fatto da cavalieri, dame di corte, fanti (tra cui i primi archibugieri), servi e prostitute, personaggi dimenticati dalla storiografia, nonostante abbiano contribuito agli eventi da essa narrati.
Tra questi, il condottiero Cola da Trani, nato in Puglia a fine XIV secolo e morto, dopo tante battaglie, scivolando e annegando nel fiume Oglio, in un’imprudente battuta di pesca, sopraffatto della corrente e della pesante armatura.
Con una forte componente narrativa, “Homini et Armi” è un viaggio nel Rinascimento italiano, tra politica, arte e cultura dell’epoca. La sua estetica è ispirata al pittore Paolo Uccello, autore del trittico “La Battaglia di San Romano”, mentre il sistema di battaglia, basato sui classici giochi da tavola a tema bellico, è sviluppato in collaborazione con la Società Italiana di Storia Militare.
Il giocatore potrà scegliere tra guerra e diplomazia, in un contesto realistico frutto di ricerche storiche accurate. Non solo. Il gioco offrirà la possibilità di vivere l’esperienza in italiano o inglese odierni, oppure nelle loro varianti del XV secolo.
«Homini et Armi non si esaurisce al videogioco. È un progetto multimediale che comprenderà anche romanzi, saggi, e giochi da tavolo» spiega Belsanti.