Ma che età hanno gli angeli? Il tempo, invido, scorre anche per loro? I loro giorni sono scanditi da misere ore come i nostri?
Sì, vogliamo dire, nel mistero che li circonda, c’è un momento in cui avviene l’investitura solenne per cui si diviene messaggeri divini su questa terra? O, forse, basta avere un cuore pieno di luce e sogni?
Certo, i bambini che, con smorfie, sorrisi e lacrime – ma i bimbi non dovrebbero mai piangere! -, lottano contro un brutto mostro da vincere a tutti i costi, somigliano davvero ad angioletti bellissimi, ma pure le loro mamme e i loro papà, che camminano per le strade del mondo con una nuvola grigia sul cielo dell’anima che nessuno vede, sembrano aligere creature.
Per non parlare di fratellini e sorelline, che vorrebbero solo giocare felici, ma ogni tanto si fermano per un corridoio d’ospedale, chiudono gli occhietti e singhiozzano piano, per non farsi sentire, sembrano leggeri tanto da volare nell’azzurro infinito.
Ma meritano il podio fra le stelle pure quegli scolaretti che sentono il loro destino di studenti pulcini intrecciarsi a quelle vite dolenti e, guidate dal sorriso invitto di dolci maestre e dalla carezzevole lungimiranza della preside, vanno loro incontro per donare il battito che fa tremare il loro fragile petto all’unisono con quello dei giovanissimi pazienti. Ed è sinfonia d’amore.
Proprio com’è accaduto due sere fa presso il reparto di Oncoematologia pediatrica del Policlinico di Bari, dove una significativa delegazione di alunne e alunni del 1º Circolo Didattico “Nicola Fornelli”, capeggiata dalle insegnanti e dalla dirigente scolastica prof.ssa Anita Amoia, hanno realizzato una consistente iniziativa di solidarietà a favore di AGEBEO, dei piccoli ematoncologici del nosocomio e delle loro famiglie.
E chissà che non siano momenti come questi, in cui i palpiti sono in lieto tumulto e le dita emozionate si intrecciano più forte, a designare ufficialmente gli angeli stupendi per il nostro transito fugace quaggiù…