Il libro “I volti della povertà in carcere“, scritto da Rossana Ruggiero e Matteo Pernaselci e pubblicato dalla casa editrice Dehoniane Bologna, è un’opera che affronta un tema di grande rilevanza sociale: la povertà nel contesto carcerario.
Rossana Ruggiero, giornalista e scrittrice da anni a Roma, è di origine bitontina.
Con uno stile sobrio e approfondito, gli autori esplorano la condizione dei detenuti, sottolineando come la privazione di libertà si combini con una condizione economica e sociale che spesso li rende invisibili.
Attraverso una raccolta di storie e testimonianze, il libro getta luce sulle difficoltà quotidiane di chi vive all’interno delle mura del carcere, dove la povertà materiale e la solitudine psicologica si intrecciano, creando un circolo vizioso che aumenta l’emarginazione. Ruggiero e Pernaselci raccontano le esperienze dei detenuti, in più cercando anche di fornire una visione critica sul sistema penitenziario italiano, interrogandosi sulla sua reale efficacia nel recupero e reinserimento sociale.
Una riflessione che, poi, si estende alla società nel suo complesso, invitando il lettore a porsi domande sul ruolo che ciascuno di noi ha nel sostenere e reintegrare chi vive ai margini. La povertà, insomma, come fenomeno sociale che si manifesta in diversi aspetti della vita quotidiana, in particolare in un ambiente chiuso come quello carcerario.
Con uno sguardo profondo e una narrazione empatica, “I volti della povertà in carcere” è un libro che offre spunti di valutazione e ponderazione sulla giustizia, sulle disuguaglianze sociali e sulla necessità di un cambiamento. Si tratta di un’opera che stimola una lettura critica della nostra società e che merita di essere letta da chiunque voglia comprendere meglio le problematiche legate all’emarginazione e alla giustizia sociale. Un contributo prezioso per il dibattito sulle carceri e sulla povertà, che si configura come un testo fondamentale per sensibilizzare e promuovere un cambiamento.