DI ALINA LICCIONE
Presso la suggestiva Sala degli Specchi di palazzo Gentile a Bitonto, Giuseppe Calabrese, noto ai più come Peppone ha raccontato con grande trasporto l’essenza del suo primo libro dal titolo “L’Italia che ho visto“.
Ad introdurre la serata, con i saluti istituzionali, il sindaco di Bitonto Francesco Paolo Ricci, il quale ha speso parole affettuose intrise di entusiasmo e grande stima per il noto conduttore televisivo nonché cavaliere della Repubblica Italiana. Moderatrice dell’incontro culturale la conduttrice televisiva volto noto di TeleNorba Alina Liccione.
Nonostante il cattivo tempo e la pioggia battente la sala per l’occasione era gremita , presenti anche diversi giovani che spontaneamente hanno interagito con il protagonista della serata ponendo domande molto intelligenti.
Ad affiancare Peppone, l’agri – influencer Michele Monopoli che ha strappato più di una fragorosa risata grazie alla sua simpatica spontaneità, Michele compare nel libro tra le varie storie che vengono descritte da Peppone con grande senso di responsabilità e trasporto.
La prefazione del libro è stata curata da Carlo Petrini gastronomo, scrittore e fondatore dell’associazione Slow Food.
Per il solare conduttore l’Italia è un paese di eccellenze, dí straordinarie bellezze paesaggistiche e di tradizioni profondamente radicate nel territorio che bisogna tutelare e preservare, fa arrivare ai lettori questi importanti messaggi attraverso la descrizione di piccole preziose scoperte , dipingendo volti, persone che ha conosciuto e che ancora continua ad incontrare grazie alla storica trasmissione Linea Verde in onda su Rai Uno di cui è conduttore da diversi anni con grande successo.
Molte di queste conoscenze si sono trasformate in preziose e costruttive amicizie mettendo in risalto il valore delle relazioni e del fare comunità. Parla della sua amata Potenza e la passione per il Potenza Calcio, della sua famiglia pilastro della sua vita senza trascurare gli amici più cari con i quali condivide importanti progetti rivolti al sociale.
In questo primo libro fa riferimento al cibo a cui riserva molta importanza ma non riportando come si farebbe più comunemente delle ricette scritte bensì ponendo l’attenzione sul legame profondo ed ancestrale che da sempre esiste tra i popoli , le regioni e la storia.
Rivolge grande attenzione agli ingredienti freschi che la terra ci dona, da consumare nel rispetto delle stagionalità, un cibo sano, trasportato per brevi distanze, prodotti realizzati con amore e con cura nel rispetto dell’ambiente circostante e degli animali.
Un libro da leggere pensando di intraprendere un viaggio emozionante fatto di tanta stupefacente autenticità prendendo per mano Giuseppe Calabrese lasciandosi trasportare verso la conoscenza di gente vera, fatta anche di storie di sfide e di realtà tenute in vita grazie ai passaggi generazionali, avendo la possibilità di immergersi in dinamiche di famiglie che con coraggio non smettono mai di credere nei loro sogni pur talvolta ritrovandosi a vivere anche in zone fragili o in piccoli borghi poco popolosi della nostra meravigliosa Italia.
Nel suo vocabolario non mancano mai parole come restanza, perseveranza, passione, rispetto, educazione, generosità, reciprocità e onestà. Che non dovrebbero mancare mai al dizionario di ognuno di noi…