di Angelo Palmieri
Bitonto, gioiello della Puglia, è una città che intreccia storia, cultura e arte in un equilibrio unico e irripetibile.
Il suo ricchissimo patrimonio artistico e architettonico la rende una delle mete più affascinanti del sud Italia, ma rappresenta anche una straordinaria opportunità per lo sviluppo economico e sociale.
Nel corso degli ultimi decenni, grazie all’attenzione delle amministrazioni locali e al risveglio di una coscienza collettiva, Bitonto ha intrapreso un percorso di valorizzazione del suo patrimonio, dimostrando come la cultura possa diventare il fulcro di una rinascita economica sostenibile e inclusiva.
La Cattedrale, capolavoro indiscusso del romanico pugliese, è un monumento che trascende il tempo. Costruita tra il XII e il XIII secolo, rappresenta un esempio unico di architettura sacra, con la sua facciata decorata, gli archi scolpiti e i mosaici preziosi che adornano gli interni.
Questa meraviglia architettonica è il cuore pulsante di un centro storico che si presenta come un autentico museo a cielo aperto. Passeggiare per i vicoli intricati significa immergersi in un contesto che racconta secoli di storia: palazzi nobiliari come Palazzo Sylos-Calò e Palazzo Rogadeo, chiese come San Francesco d’Assisi e San Gaetano, e antiche mura che narrano storie di un passato glorioso.
La città vanta istituzioni culturali di rilievo come il Museo Diocesano e la Galleria Nazionale della Puglia “Girolamo e Rosaria Devanna”. Questi spazi ospitano capolavori che attraversano i secoli, offrendo ai visitatori un’esperienza artistica immersiva.
Bitonto è anche culla di tradizioni musicali che spaziano dalla lirica alla musica popolare. Il Teatro Traetta, intitolato al celebre compositore bitontino Tommaso Traetta, è un fulcro di attività culturali e spettacoli che attraggono un pubblico sempre più ampio.
La valorizzazione del patrimonio culturale non è solo una questione di tutela della memoria storica, ma rappresenta anche una potente leva per il rilancio economico. Studi internazionali dimostrano che ogni euro investito in cultura genera un indotto economico significativo, alimentando settori come il turismo, l’enogastronomia e l’artigianato.
Bitonto ha il potenziale per posizionarsi come destinazione di riferimento per il turismo culturale ed esperienziale. I prodotti tipici della città, come l’olio extravergine d’oliva, possono essere integrati in percorsi che combinano visite culturali e degustazioni. Eventi dedicati alla tradizione olivicola e alla gastronomia locale potrebbero diventare un’attrazione unica per i visitatori, rafforzando il legame tra cultura e territorio.
Un elemento determinante nel percorso di valorizzazione culturale di Bitonto è stata la capacità delle amministrazioni locali di tracciare una visione chiara e lungimirante. Durante il mandato dell’ex sindaco Nicola Pice, la città ha avviato un processo di riscoperta del suo patrimonio storico e artistico. L’amministrazione ha investito nella riqualificazione del centro storico, nel restauro di monumenti chiave e nella promozione di eventi culturali, gettando le basi per una strategia di sviluppo integrata.
Questo approccio ha consentito di riaccendere l’attenzione su Bitonto come centro culturale e turistico, avviando un percorso che continua a produrre effetti positivi sul tessuto economico e sociale della città.
Il recupero delle aree storiche ha trasformato Bitonto in un modello per altre città pugliesi. Gli interventi di restauro non solo hanno valorizzato il patrimonio architettonico, ma hanno anche creato spazi per eventi culturali, mostre e attività ricreative.
La digitalizzazione del patrimonio è una delle sfide più attuali per rendere l’esperienza culturale accessibile e coinvolgente. Bitonto potrebbe beneficiare di tour interattivi, realtà aumentata e piattaforme multimediali per valorizzare i suoi tesori. L’introduzione di QR code nei siti di interesse, per esempio, potrebbe offrire informazioni storiche e artistiche ai visitatori in modo immediato e moderno.
Il successo di Matera come Capitale Europea della Cultura 2019 rappresenta un modello per Bitonto. Attraverso una combinazione di eventi culturali, interventi infrastrutturali e una strategia di marketing territoriale, Matera ha visto un incremento esponenziale dei flussi turistici e una rigenerazione economica.
Bitonto può trarre ispirazione da questo esempio, puntando su una programmazione culturale di ampio respiro che coinvolga artisti, istituzioni e comunità locali. Un festival dedicato al romanico pugliese, che metta in rete Bitonto con altre città della regione, potrebbe essere un primo passo per consolidare il ruolo della città come meta culturale.
La nostra città ha tutte le carte in regola per trasformarsi in un laboratorio di innovazione culturale ed economico. La sua ricchezza artistica e architettonica, unita all’impegno delle amministrazioni e al coinvolgimento della comunità, rappresenta una base solida per un futuro di crescita e prosperità.
La cultura è la chiave per un rilancio che guardi oltre il presente, proiettando Bitonto come modello di sviluppo sostenibile e inclusivo. Tuttavia, è fondamentale che questo impegno non faccia dimenticare l’importanza di dare risposte anche di tipo sociale, affinché il benessere culturale ed economico si accompagni a una maggiore equità e coesione.
Il percorso avviato dalle amministrazioni passate, e in particolare sotto la guida di Nicola Pice, continua a offrire una lezione importante: la cultura non è solo un’eredità da custodire, ma una risorsa viva che può trasformare il territorio e migliorare la vita dei suoi abitanti.
Mi auspico che l’attuale amministrazione guidata da Francesco Paolo Ricci prosegua con decisione su questa strada, come sembra stia già facendo, rafforzando le basi per un futuro in cui la cultura sia il vero motore dello sviluppo economico e sociale della città.