Il percorso dedicato a “Dante, uomo del suo tempo”, proposto dal Comitato bitontino della Società Dante Alighieri alle scuole di Bari e provincia, vuol essere una “provocazione didattica” quanto mai utile, crediamo, in questi ultimi tempi in cui la Scuola Italiana sta gradualmente cambiando volto, se non identità, grazie ad una massiccia dose di progetti ed interventi finanziati dal PNRR. I quali, sempre più spesso, si sovrappongono o si sostituiscono all’insegnamento tradizionalmente inteso, proponendo contenuti nuovi non del tutto chiari e convincenti.
La “provocazione didattica” consiste, soprattutto, nell’invitare docenti e studenti a considerare la personalità controversa e la complessa formazione culturale di Dante, Autore troppo logorato dall’uso e dal tempo, in un’ottica diversa da quella scolastica tradizionale. In tale prospettiva critica è proposto anche un lavoro teatrale in cui l’Alighieri è processato davanti ad una giuria “popolare”, composta da studenti, che, ascoltati testimoni ed avvocati, si impegnerà nel discutere ed emettere una sentenza, in un secondo momento. Successivamente i partecipanti realizzeranno, in piena autonomia, una performance dedicata ad un personaggio dantesco particolarmente interessante, che presenteranno in occasione del Dantedì, l’evento celebrato in tutta Italia il 25 marzo, quando sarà letta la sentenza (di colpevolezza o di assoluzione per l’Alighieri) ed avverrà la premiazione dei migliori soggetti.
Il percorso tematico “Dante, uomo del suo tempo”, quindi, può contribuire a rivalutare e ribadire il ruolo del docente come guida attenta e propositiva nell’apprendimento e quello dello studente come interprete libero ed originale di quanto consapevolmente appreso, perseguendo una dimensione critica del Sapere, che la Scuola moderna rischia di perdere affogando nel mare magnum del tecnicismo e del burocratismo imperanti.
*L’autore è il Presidente Comitato di Bitonto – Società Dante Alighieri