“Sono sempre più convinto che tutto ciò che riguarda i giovani chiama in causa gli adulti. Non siamo stati dei buoni maestri, dei buoni testimoni, e oggi ne stiamo pagando le conseguenze”.
Con queste parole, padre Maurizio Patriciello, il parroco del quartiere Parco Verde di Caivano (Napoli), ha aperto una riflessione intensa nella chiesa di San Leone Magno a Bitonto, dove è stato invitato per una lezione aperta di catechesi su iniziativa di Fra Leonardo Civitavecchia. Patriciello, da anni simbolo della lotta alla criminalità organizzata, ha parlato con sincerità e passione davanti a una platea di giovani e adulti.
Proprio di recente, il parroco aveva commentato l’omicidio di Emanuele Tufano, quindicenne ucciso a Napoli, esprimendo tutto il suo dolore e chiedendosi: “Chi vi ha dato queste armi? Dove l’avete prese? Chi vi ha fatto da maestro?”. Ma il suo messaggio è chiaro: c’è ancora tempo per fare qualcosa di concreto per i ragazzi, se tutti – dalla scuola alla famiglia, dalla chiesa alle istituzioni – sapranno “stare insieme” e fare fronte comune. “Quando c’è bisogno di fischiare, dobbiamo saper fischiare senza guardare in faccia nessuno”, ha dichiarato con determinazione.
Un altro problema pressante, condiviso da molte realtà del Sud, è quello dei rifiuti. A metà ottobre, infatti, i carabinieri del NOE di Napoli hanno sventato un traffico illecito di rifiuti speciali, che dalla Campania sarebbero stati sversati in Puglia. Un tema che ha spinto Patriciello a ricordare le parole del vescovo Nunzio Galantino, che parlando del problema rifiuti aveva osservato come, in Puglia, “questa voce non l’abbiamo ancora alzata”.
“L’idea che esistano isole felici è solo un’illusione. Dobbiamo guardare con occhi strabici: un occhio sulla nostra realtà locale e l’altro su quella nazionale e globale, perché rischiamo di essere soffocati dai rifiuti”, ha concluso.
Un appello, quello di padre Patriciello, che invita a una riflessione collettiva e alla responsabilità condivisa per un futuro migliore.