Questa è una storia che viene da lontano. Da molto lontano. Testimonianza di storia e memoria insieme. Precisamente dal 31 luglio 1868, data della delibera n° 90 del consiglio comunale della città di Bitonto, con la quale viene “eretto in Ente morale dell’Asilo dell’infanzia e Ricovero di Mendicità“. Con animo concorde, vengono votati i due punti che prevedevano persino “la clemenza del Re“.
I principi ispiratori di questa iniziativa sono più che nobili: “Educare l’uomo del cuore, della mente e del corpo, in su gli esordi di sua vita, preparando sifattamente utili cittadini, anziché esseri comecchessiano viventi, venir lui in aiuto, che giacente nell’abbandono e nella miseria, si fosse ridotto per mala abitudine o per isventurata necessità, a vivere con l’indegna insistenza dell’obolo altrui, fu del Consiglio l’alto scopo quando invitando la città più colta promosse in questo Comune l’Asilo d’zinfanzia e un Ricovero per gli Accattoni, vi preparò gli analoghi locali, vi deliberò dei non disprezzevoli aiuti“, si legge nel testo, scritto con lo stile altisonante dell’epoca.
Insomma, vedeva così la luce la scuola materna “Sant’Antonio“, ubicata ove un tempo era l’Asilo di Santa Lucia, nel cuore del nostro centro storico, non a caso quasi all’incrocio con via Ferrante Aporti, pedagogista di grande levatura.
Angela Mancazzo, direttrice e responsabile di questa benemerita realtà, che tanti giovani cittadini ha allevato secondo etica altezza e profondità culturale, ne illustra le peculiarità: “La scuola offre un servizio altamente sociale, essendo divenuta col tempo un polo di riferimento per tutto il centro antico della città, anche grazie alla capacità di accoglienza e alla qualità del servizio offerto, è anche presente un ottimo servizio mensa, affinatosi sempre più in risposta alle richieste ed esigenze delle famiglie“.
Dunque, un presidio sì tanto prezioso di grande valenza culturale e sociale non può che essere guardato con ammirazione da tutti i bitontini.
Tale presidio per tutti prezioso, che col tempo è diventato il polo di riferimento per le famiglie del borgo antico, sta continuando a svolgere la propria funzione altamente sociale e di presenza sul territorio, compiendo però notevoli e concreti sforzi per restare aperto, nell’interesse della comunità e soprattutto dei bambini. Queste difficoltà sono degne di essere combattute soprattutto perché riguardano la nostra bella Bitonto Vecchia.