«Dichiariamo una netta contrarietà per il metodo con cui questo provvedimento è arrivato in discussione. Ma, avvertendo il peso della situazione, ci sentiamo parte di questa maggioranza e, per l’alto senso di responsabilità che ci contraddistingue, voteremo comunque a favore».
Parole dure, pronunciate nell’ultima seduta del consiglio comunale di Bitonto, dal consigliere di maggioranza Rino Mangini (Strada in Comune), durante la discussione sugli aumenti della Tari.
«Lamentiamo uno scarso coinvolgimento» accusa Mangini, parlando a nome del suo gruppo, composto anche dai consiglieri Nicola Acquafredda ed Emanuele Avellis. A Mangini si uniscono anche Vincenzo Marrone (Più Bitonto) e Mariagrazia Gesualdo (Indipendente).
Gli aumenti si aggirano intorno al 7% per case a partire da 100 metri quadri, fatta eccezione per i meno abbienti, destinatari di agevolazioni. A comunicare i dati sulla nuova tariffazione è l’assessore al ramo Francesco Brandi, che annuncia aumenti ridotti, e talvolta azzerati, invece per le circa cinquemila famiglie che vivono in case più piccole. Rincari dal 6,42 a 14,26% invece per le utenze non domestiche.
Costi che, secondo Brandi, sarebbero stati più alti se, nel 2022, non fosse partita la raccolta differenziata porta a porta, che ha portato dal 40 all’80% la quota di rifiuti differenziati: «Ma le attuali tariffe si riferiscono a dati del 2022, quando il servizio partì. Per affrontare una così grande operazione organizzativa, è stato necessario fare investimenti che mostreranno vantaggi solo nei prossimi due anni. E, in ogni caso, se la Regione Puglia non si doterà di impianti pubblici, saremo sempre soggetti ai costi imposti dai privati».
Critiche arrivano anche dall’opposizione. Domenico Damascelli (FdI) accusa il sindaco Francesco Paolo Ricci di non aver neanche tentato di trovare un’alternativa all’aumento, mentre Franco Natilla (Riformisti), facendo notare come altrove non ci siano stati aumenti (Barletta e Corato), invoca l’avvio della più equa tariffazione puntuale.
«Sembra che sia io a volere i rincari. Gli aumenti riguardano il 98% dei comuni. A nessuno fa piacere e abbiamo cercato di rivedere il Pef» è la risposta del primo cittadino, che annuncia la partenza della tariffazione puntuale in autunno.
Il provvedimento sulla Tari è regolarmente approvato con i voti favorevoli della maggioranza. Ma ad infastidire il sindaco sarebbero, più che le perplessità dell’opposizione, quelle interne. Perplessità che farebbero riaffiorare antiche fratture interne.
Stando alle indiscrezioni, infatti, durante alcune delle varie sospensioni dei lavori consiliari, Ricci avrebbe addirittura minacciato le dimissioni. Non solo. Nei giorni scorsi, sempre secondo voci di corridoio, ci sarebbero stati anche incontri tra Ricci e quattro esponenti dell’opposizione (Natilla, Scauro, Putignano e Labianca) per proporre loro un eventuale ingresso in maggioranza e in giunta.