Ecco l’enigmatico aforisma, inciso nel 1744, presente su una pietra del portico passante di Porta Baresana, ubicato entrando sulla sinistra a circa due metri d’altezza.
Oggi non è molto visibile, ma grazie ad una ricostruzione computerizzata leggiamo: “Servitore servite bene, uno va l’altro viene, e sta scritto sotto la porta: Quanto più bene (farà) (a)more (ved)rà”. Secondo il Prof. Nicola Pice, non sappiamo se tale epigrafe sia una scherzosa affermazione di un burlone, o un richiamo per chi passa al di sotto della porta Baresana, a ben operare se vuole sperimentare la gioia dell’amore.
Un invito a “servire” la città? Chissà, forse.
In fondo il verbo “servire” implica la totale dedizione della propria essenza, del proprio cuore. Il senso etimologico riporta a quello di lavoratore, ossia di colui che mette a servizio tutto sé stesso. Per un “cittadino” essere servitore non indica assoggettamento, oppressione e asservimento, ma dedizione e desiderio, dedizione piena e appassionata.
affacciarsi sul salotto di Bitonto – www.portabaresana.it