Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha emanato un’ordinanza urgente per il divieto di attività lavorativa nei cantieri edili e nel settore florovivaistico, in condizioni di esposizione prolungata al sole. “A decorrere dalla data odierna – si legge nell’ordinanza – e fino al 31 agosto 2024 è vietato il lavoro in condizioni di esposizione prolungata al sole, dalle ore 12.30 alle ore 16.00, sull’intero territorio regionale nelle aree o zone interessate dallo svolgimento di lavoro nel settore florovivaistico e nei cantieri edili, nei soli giorni in cui la mappa del rischio pubblicata alla pagina web www.worklimate.it/scelta-mappa/soleattivita-fisica-alta/, riferita a: “lavoratori esposti al sole” con “attività fisica intensa” ore 12:00, segnali un livello di rischio “ALTO”. “L’innalzamento delle temperature tipico dell’estate – è scritto nel documento firmato dal presidente – renderà rischioso lo svolgimento dell’attività lavorativa, soprattutto nei settori per i quali il lavoro viene svolto prevalentemente in ambiente esterno. L’elevata temperatura dell’aria, l’umidità e la prolungata esposizione al sole rappresentano un pericolo per la salute dei lavoratori esposti per lunghi periodi di tempo alle radiazioni solari, a rischio di stress termico e colpi di calore con esiti anche letali”. L’ordinanza segue quella dello scorso 18 giugno, che vieta analogamente i lavori nel settore agricolo nei periodi più a rischio. Soddisfazione è espressa da Cgil Puglia e Fillea Cgil regionale per l’esito positivo del tavolo di confronto con la Regione Puglia per l’estensione dell’ordinanza caldo emessa per il settore agricolo emessa a giugno. “Si è deciso – spiegano Filomena Principale, segretaria Cgil Puglia, e Ignazio Savino, segretario generale Fillea Puglia – che la stessa sarà estesa a edilizia e attività florovivaisriche. Il tavolo si è aggiornato rispetto alla possibilità di interessare anche altri settori, intanto abbiamo ottenuto di agire subito su quelli più critici”. Il tavolo sarà aggiornato con l’INPS per una valutazione sulla possibilità di ricorrere all’istituto della cassa integrazione. La nuova ordinanza regionale inoltre terrà conto e non si sovrapporrà e non annullerà gli effetti di importanti provvedimenti precedentemente emessi da alcuni comuni che hanno anticipato il confronto regionale”.