Dal dottor Angelo Mancazzo, liquiditatore dell’Azienda Servizi Vari, riceviamo e pubblichiamo.
Gentilissimo Direttore,
nella mia qualità di Liquidatore della società “ASV Spa in Liquidazione” La invito a pubblicare queste mie brevi note in rettifica alle falsità contenute in un articolo pubblicato nell’edizione online del giornale “Da Bitonto” del 02.07.2024.
L’articolo in parola, riportando esternazioni di un consigliere comunale, riferisce – al pari del predetto consigliere – fatti non corrispondenti al vero la cui diffusione ha, comprensibilmente, suscitato reazioni da parte di lettori poco e male informati.
Invero, l’articolo risulta fuorviante già nella formulazione del titolo laddove esso sembra creare una relazione diretta tra la figura del Liquidatore di ASV e la scelta della medesima ASV di alienare un ramo di azienda, peraltro, ad un prezzo di assoluto sfavore per la medesima ASV.
Ebbene, sarebbe stato sufficiente un esame di documenti pubblici (quale è l’atto di cessione di ramo d’azienda) per verificare che si tratta di un macroscopico falso storico; io rivesto la carica di liquidatore dal 25 marzo 2020 nel mentre la cessione era stata stipulata il 28.5.2019 dal Consiglio di Amministrazione della società ASV, prima ancora, quindi, che fosse deliberata la messa in liquidazione della società.
La lettura del medesimo atto pubblico avrebbe, poi, consentito, anche ad un lettore distratto, di appurare l’altro falso storico riferito nell’articolo in esame e relativo al prezzo della cessione.
Esso, infatti, non fu di € 134.000,00, come erroneamente riferito dal Suo giornale, ma di € 891.268,32 dovendo considerarsi prezzo anche le somme che, sebbene non materialmente corrisposte, furono utilizzate per l’estinzione (mediante compensazionee accollo) di pregresse posizioni debitorie della ASV Spa.
Cosi come è chiaramente precisato all’interno dell’atto di cessione (per chi avesse voglia di comprenderne il testo) la quota maggiore del corrispettivo (pari a € 549.250,40) fu compensata con il debito verso la capogruppo Teknoservice; quest’ultima, peraltro, si accollò il debito di ben€ 207.584,86 maturato nei confronti di uno studio legale che aveva seguito alcuni procedimenti giudiziari riguardanti la gara di appalto ARO BA4 anche per conto di ASV Spa.
Un semplice calcolo matematico effettuato attraverso la somma dei tre valori innanzi indicati (134.433,06 + 207.584,86 + 549.250,40) consente di individuare l’effettivo prezzo della vendita e di valutare la grossolana falsità riportata nell’articolo in questione anche con riferimento al corrispettivo della operazione di cessione che, ripeto, fu deliberata prima della mia nomina a liquidatore della società.
In sostanza, si confonde (o si vuole confondere) il prezzo della cessione con ‘importo incassato e non si considera (o non si vuole considerare) l’utilità derivante dalle contestuali operazioni di compensazione e di accollo che, nella specie, hanno rappresentato una diversa modalità di pagamento del prezzo.
Considerata la evidente erroneità dei dati numerici riferiti (come già detto, facilmente rilevabile), devo ritenere che l’intento sotteso alla diffusione della notizia non fosse quello di “fare chiarezza”, come sembrava auspicare l’autore nel roboante titolo dell’articolo, ma semplicemente quello di intossicare il dibattito; ed, infatti, probabilmente, confidando nella serietà della notizia di stampa, alcuni lettori hanno ritenuto di esprimere valutazioni in merito ad una vicenda che evidentemente non conoscono e della quale è stata loro fornita una versione volutamente distorta ed ingannevole.
Tali valutazioni, a volte espresse attraverso l’uso di un’eloquente punteggiatura (ipuntini di sospensione .. che rimandanoa chissà quali innominabili segreti e consorterie) sono profondamente lesive della mia reputazione e della mia dignità che intendo tutelare anche nei confronti di chi sta strumentalmente utilizzando il ruoloe le sue prerogative pubbliche per screditare la mia persona.
Un breve cenno, in proposito, merita la questione del presunto diniego all’accesso documentale; anche sotto tale profilo, la tesi riferita non trova alcun riscontro ed, anzi, appare dolosamente omissiva e parziale.
“Dobbiamo vederci chiaro” è quindi un monito che faccio mio e che guiderà le mie prossime azioni. Con la stima di sempre”.