«Quanto è accaduto a Satnam Singh, il bracciante morto dopo essere stato abbandonato agonizzante in seguito a un incidente sul lavoro, non è degno di un Paese come l’Italia».
Così, Gennaro Sicolo, presidente regionale di CIA Puglia e vicepresidente nazionale di CIA Agricoltori Italiani, a margine di una vicenda che ha profondamente scosso l’agricoltura italiana: il decesso del trentunenne indiano che, dopo essere stato vittima di un bruttissimo incidente nelle campagne di Latina, è stato abbandonato in fin di vita, senza essere immediatamente soccorso, davanti alla propria abitazione dal datore di lavoro presso cui lavorava senza essere in regola.
«Chi aveva la responsabilità di rispettare, tutelare e garantire la sicurezza di quel bracciante come essere umano e come lavoratore, e non lo ha fatto, non è degno di essere considerato un imprenditore agricolo. Agli organi competenti il compito di accertare fino in fondo le responsabilità penali di chi poteva intervenire e non lo ha fatto, ma non possiamo sottrarci dal dovere di condannare moralmente e come organizzazione che tutela i veri imprenditori agricoli, il comportamento inumano che probabilmente ha avuto un ruolo determinante nella tragedia. Ai familiari, gli amici, le colleghe e i colleghi di lavoro di Satnam Singh vogliamo esprimere tutta la nostra solidarietà e il nostro cordoglio”.