«Questo progetto è sbagliato e dannoso. La nostra amministrazione è da sempre sostenitrice della necessità di attivare fonti di energia rinnovabile, l’autonomia energetica è in tutti i nostri progetti e siamo disponibili a valutare progetti che ci aiutino nella transizione energetica, non però violentando il nostro territorio, che consideriamo il nostro patrimonio e che rappresenta una parte sempre più importante e qualificante della nostra economia».
Sono le parole con cui il sindaco di Ruvo, Pasquale Chieco, ha motivato il no della Giunta comunale alla realizzazione di un grande impianto eolico nell’agro della città del nord barese e che avrà impatto pure su Bitonto e Terlizzi. Il progetto (già presentato da questa testata qualche settimana fa) prevede la realizzazione di otto pale eoliche dell’altezza di 200 metri ognuna nel cuore della murgia ruvese e due passi da Calendano e dal Parco nazionale dell’alta Murgia. Il diniego da parte della Giunta è arrivato dopo un’attenta analisi del progetto da parte dell’Area sviluppo sostenibile e governo del territorio del Comune, la quale ha evidenziato diverse importanti criticità. La prima è il mancato rispetto delle prescrizioni del Piano regolatore generale, in quanto la zona individuata non è solo non una semplice area agricola, ma rurale vincolata a forte valenza ambientale. La seconda è che il progetto proposto non rispetta quanto disposto dalla legge sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili; il terzo è che alcuni aerogeneratori sono molto vicini (appena un chilometro) a Calendano, il borgo residenziale che in estate supera le 2mila persone residenti. E a queste criticità si aggiungono pure le questioni logistiche e ambientali.
«La nostra opposizione al progetto – conclude Chieco – è frutto di uno studio accurato e non è solo un provvedimento di giunta, ma è condiviso da tutte le forze politiche cittadine che sostengono l’amministrazione».
Bitonto cosa pensa dell’impianto?