Circa tre mesi fa (era il 15 marzo), i bitontini pensavano che la storia del famigerato ponte sulla sp.231 direzione Terlizzi avesse aperto un altro capitolo. Fatto di sorrisi. E lo speravano perché, con tanto di cerimonia in pompa magna alla presenza del sindaco metropolitano Antonio Decaro, il cantiere era stato riconsegnato all’azienda di Conversano che dovrebbe terminare i lavori di una delle opere più incredibili della storia cittadina e non solo. Il problema, però, è che quasi 90 giorni dopo tutto è ancora fermo e nulla (nonostante qualcuno smentisca) si è concretamente mosso.
Cosa è successo? «Il problema – sottolinea Elisabetta Vaccarella, consigliera metropolitana con delega ai Trasporti – è che i produttori di travi per i ponti sono in forte ritardo nella consegna dei manufatti. Ecco perché i lavori sono temporaneamente fermi. Purtroppo in Italia sono pochissimi a realizzare travi». Altri intoppi, allora, per una storia piena zeppa di imprevisti e definita la storia di uno scandalo tutto italiano. La cui genesi è 2011, con il (primo) progetto esecutivo e la prima pietra nel 2013. I lavori, però, si fermano subito fino al 2016 a seguito della rilevazione di un errore di progettazione. In quell’anno la Città metropolitana ha dato il via libera alla variante, scontrandosi però contro un nuovo ostacolo: parte della Rti vincitrice dell’appalto era in liquidazione e nessun’altra era interessata a proseguire i lavori alle condizioni pattuite anni prima. Si arriva così al 2021, quando da via Spalato dispongono di risolvere il contratto di appalto dei lavori. Significa, allora, che è stato necessario predisporre nuovamente il progetto esecutivo, inizialmente dal costo di poco più di quattro milioni di euro (oltre 400mila messi dal Comune di Bitonto) ma poi, a causa dell’aggiornamento del prezziario regionale delle opere pubbliche, si è perso ancora qualche mese anche per rivedere stime e costi. E il tutto, nel frattempo, è salito a cinque milioni di euro.
«Gran parte delle strutture del ponte – sottolinea il sindaco di Bitonto, Francesco Paolo Ricci – sono tutte opere in prefabbricato commissionate a delle aziende che hanno enormi carichi di lavoro. Questo mese si dovrebbe iniziare con la posa nella zona più verso la zona artigianale, mentre a settembre si arriverà nella zona del ponte vera e propria».