«Questa adesione non è una mera testimonianza simbolica, ma è un vero e proprio atto politico. È un atto politico in un periodo storico, in un contesto culturale, in una città, in un tutto sembra essere conflittuale ed ostile. È un atto politico che prova ad invertire la tendenza che mette al centro lo scontro, la competizione, la sopraffazione, la divisione». Rocco Mangini, già assessore e vicesindaco e attuale consigliere di maggioranza, esprime soddisfazione per il disco verde, unanime, da parte del Consiglio comunale, al “Manifesto generale e i manifesti della comunicazione non ostile per la pubblica amministrazione, per lo sport, per l’infanzia e per l’inclusione”. Il provvedimento, di cui Mangini ne è stato relatore in quanto anche presidente della 1°Commissione consiliare, è un atto politico che impegna tutti, in primis i rappresentanti istituzionali, a essere maggiormente responsabili nei confronti della Comunità, ad usare parole giuste, silenzi saggi, atteggiamenti concilianti. E anche per questo verrà portato nelle scuole, nelle associazioni sportive e nel Terzo Settore. Il progetto – si legge nell’atto licenziato ieri mattina – costituisce un’occasione per ripensare modi e tempi con cui si comunica, sul web e in tutti i contesti (scolastici, amministrativi, politici, aggregativi, culturali, sportivi, ecc.) e per responsabilizzare tutti (utenti web, studenti, insegnanti, amministratori, politici, ecc.) a scegliere con cura e rispetto le parole tramite cui interagiscono, anche nel web, persone reali e può essere maggiormente veicolato anche grazie all’azione dell’Associazione nazionale dei Comuni italiani (Anci). «La politica – il commento del sindaco Francesco Paolo Ricci – in questo caso, deve essere d’esempio per la comunità, promuovendo una comunicazione pubblica appropriata e mai offensiva o violenta. Non parliamo di un atto dovuto e fine a sé stesso, ma di un manifesto che può fare davvero la differenza».
Il commento dei consiglieri di opposizione e i coordinamenti delle forze politiche e movimenti civici
Bene sia l’approvazione del Manifesto per la Comunicazione non ostile da parte del Consiglio Comunale sia l’adesione del Comune di Bitonto al Movimento delle Città Gentili, ma l’auspicio è che tale documento impegni tutti, ma proprio tutti, a promuovere il rispetto reciproco, la cortesia e l’inclusione all’interno della nostra comunità. Soprattutto quando si hanno visioni differenti. Solo così, riusciremo tutti insieme, a prescindere dalle appartenenze, a costruire una società più rispettosa e solidale. Auspichiamo che l’approvazione del Manifesto non rimanga un mero atto formale. È essenziale che le buone intenzioni si traducano in azioni concrete e quotidiane. La gentilezza non deve essere solo uno slogan, ma una pratica reale e tangibile. In particolare, riteniamo che i primi a dare l’esempio debbano essere proprio gli amministratori comunali. È inaccettabile che chi detiene ruoli politici pubblici a Palazzo di Città assuma atteggiamenti scomposti verso cittadini che la pensano diversamente o che un componente della Giunta comunale utilizzi un linguaggio sgarbato sui social media o altri spazi pubblici nei confronti di gente, che non condivide le sue scelte, o che addirittura si fermi per strada un militante di altra parte politica inveendogli contro. Tali comportamenti non solo contraddicono lo spirito del Manifesto, ma minano anche la fiducia e il rispetto reciproco che dovrebbero caratterizzare il rapporto tra amministratori e cittadini. Cerchiamo, quindi, tutti insieme di fare uno sforzo, riflettendo sul significato profondo della gentilezza, dimostrandola concretamente nelle nostre azioni quotidiane. Solo così, potremo costruire una comunità davvero inclusiva e rispettosa, dove ogni individuo si senta valorizzato e ascoltato. E, per rendere concreto tale provvedimento, si potrebbe costituire una commissione mista paritetica, che sorvegli sull’osservanza del manifesto.