Un lettore, F.C., ci scrive per sollevare una questione comunque reale per le strade della città. “Resto sbalordito come per più giorni mi stia capitando di avere difficoltà a parcheggiare la mia auto nelle zone con le strisce blu (a pagamento di ticket) perché occupate o meglio super impegnate da auto con esposto il contrassegno per veicoli a servizio dei disabili. A premessa voglio partecipare che anch’io in famiglia ho parenti con godono di tale permesso (per cui capisco le reali difficoltà alla mobilità dell’ammalato), ma il dubbio che mi perseguita è che il dilagare di esposizione del contrassegno sia il solo spandersi dei soliti furbetti che vogliono evitare di pagare il ticket e non per la vera e nobile motivazione del rilascio del permesso. Leggendo il codice della strada e il regolamento comunale evinco che il titolare del contrassegno dovrebbe rispettare alcuni principi: – è strettamente personale e non può essere ceduto a terzi; – ha validità massima di cinque anni; – deve essere esposto in modo ben visibile nella parte anteriore del veicolo quando quest’ultimo è utilizzato dalla persona disabile (non può essere esposto in fotocopia o non può essere utilizzato quando non è presente il disabile a bordo del veicolo). Per quanto sopra, chiedo una riflessione a tutti i cittadini: – è giusto e rispettoso utilizzare il contrassegno per veicoli a servizio dei disabili in ogni circostanza anche quando non presente l’infermo; – le autorità preposte al rilascio e verifica del concessione del permesso effettuano dei controlli nella considerazione che l’uso improprio del contrassegno è soggetto ad una sanzione amministrativa. L’inosservanza comporta violazione (Decreto legislativo 30/04/1992, n. 285, art. 188). “LA FURBIZIA PER SUA NATURA NON HA MAI RISPETTO DEL PROSSIMO”.