La richiesta di ampliamento di due cave in località Colaianni, presentata da due società, non è passata inosservata.
Il comitato “Ambiente è Vita” ha voluto rassegnare le sue riflessioni, scrivendo una lettera aperta al Decisore dell’Ente Pubblico presso Palazzo di Città, Bitonto.
Qui il testo integrale:
Gentile, responsabile del procedimento di Valutazione Impatto Ambientale,
Siamo il Comitato “Ambiente è Vita”, un gruppo di cittadini consapevoli e impegnati nella tutela dell’ambiente e nella difesa dei valori naturali della nostra comunità. Condividiamo una profonda preoccupazione per il futuro del nostro territorio e ci impegniamo attivamente per preservare la bellezza e la sostenibilità delle nostre risorse ambientali.
Ci rivolgiamo a Lei in merito alle richieste di ampliamento di due cave in località Colaianni.
Come ben saprà, questo ampliamento riguarda cave site nella stessa area, sulle stesse strade, nella stessa contrada in cui la Ferlive sta tentando da anni di insediare il proprio impianto di smaltimento rifiuti speciali.
Questa coincidenza solleva legittime preoccupazioni e riflessioni.
La storia della grande cava esaurita in località Colaianni, che vede tuttora il tentativo di Fer.Live di insediare una mega discarica, ci ricorda quanto sia importante ponderare attentamente le decisioni che riguardano l’utilizzo del territorio e la gestione dei rifiuti. La complessa vicenda che si protrae da anni tra alti e bassi e che non sembra giungere a una conclusione definitiva, ci spinge a riflettere sulle implicazioni a lungo termine dell’ampliamento delle cave attualmente esistenti in quella zona.
Un buco enorme che qualcuno potrebbe voler colmare di rifiuti.
Pertanto, La esortiamo a soppesare attentamente le conseguenze di tale ampliamento e a valutare tutte le opzioni disponibili per evitare una situazione simile a quella della Fer.Live. Confidiamo nel Suo impegno per proteggere l’ambiente e il benessere delle comunità locali. I vincoli attuali pare non impediscano i legittimi ampliamenti proposti. La preghiamo di considerare l’opportunità di introdurre vincoli aggiuntivi che possano garantire la tutela del territorio una volta che la cava verrà esaurita.
Nei documenti presentati al Comune di Bitonto, le due società di estrazione inerti hanno delineato un piano di ripristino delle aree sottratte alla coltivazione agricola, corrispondenti a 13.655 m2 e 89.000 m2 rispettivamente.
Auspichiamo che il recupero del terreno agricolo includa anche la parte di suolo precedentemente dedicata alla cava. Nel caso in cui venga concessa l’autorizzazione, l’ente competente dovrà implementare un piano di monitoraggio per verificare il recupero nel corso dei prossimi decenni, considerando l’esperienza di invasi che sono rimasti aperti, diventando obiettivo di società di smaltimento rifiuti.
La ringraziamo per l’attenzione e la sensibilità verso questa importante questione.
Cordiali saluti,
Comitato “Ambiente è Vita”