Quel che è successo sabato sera, in Piazza Cattedrale, è stato qualcosa di inaudito. Un episodio quasi senza precedenti. Eppure, c’è stato chi ha provato a reagire in quel momento stesso, facendo sentire concretamente la vicinanza della parte migliore della città ai due proprietari del locale assaltato. Leggiamone il racconto.
“Siamo nel pieno di Agosto del 2022 e fra i tanti problemi da affrontare quotidianamente a Bitonto, riecheggia persistentemente l’atteggiamento parassitico delle presunte babygang; presunte non per l’inesistenza, ma per il comportamento di convinzione di alcuni membri. Maleducazione, viltà, volgarità, inadeguatezza al contesto civile, odio per la divisa più che radicato sono i requisiti base.
Almeno per me, ragazzo quasi 22enne loro concittadino, pur non essendo un tipo molto tranquillo. È stato più che inadeguato e inadatto al momento, dover assistere a quanto accaduto Sabato scorso. Ricordo, che nel momento in cui ci accorgemmo della lite, assieme ai miei altri compagni sobbalzammo dal sagrato della Cattedrale per provare a respingere quanti più di ragazzi possibile, affinché gli animi potessero placarsi. Il tutto continuò con dei veri e propri round alla WWE con tanto di atteggiamenti di scherno da parte dei ragazzetti. Situazione teatrale a parte, tempestivo non è stato l’arrivo delle forze dell’ordine così come quello dei soccorsi, quanto quello della “cavalleria” della baby gang.
La mia mente crede ancora di aver assisto ad un sogno in cui si mixavano scene de “Il pianeta delle scimmie” con atmosfera ispirata a “Io speriamo che me la cavo” o “Mery per sempre”, la Napoli dell’epoca per intenderci.
Spero che un provvedimento come il “daspo urbano”, possa essere seriamente rivalutato. Così come servirebbe un atteggiamento più “inasprito, rude, deciso e meticoloso” nei confronti di “quel tipo” di ragazzi da parte delle nostre forze dell’ordine. Spero, che Bitonto possa sperare con me in una Bitonto migliore, in mano a chi se la merita.
Esprimo la solidarietà generale di tutta la brava gente ai proprietari e ai dipendenti di “Lilò Norcineria””.