Anche questa rischia di diventare una storia emblematica della nostra italianità. Ogni dodici mesi, aggiorniamo il computo degli anni che scorrono da quella che il governatore pugliese Michele Emiliano ha definito “una tragedia immane“, ma nulla cambia, dal momento che non si è avuta ancora giustizia.
Dunque. Sono ormai passati 17 anni da quel maledetto 6 agosto 2005, quando l’aereo Atr72, partito da Bari e diretto nella località tunisina di Djerba precipitò nelle acque siciliane di Capo Gallo. Un disastro in cui morirono 16 persone, tra cui, ricordiamo, un cittadino di Bitonto, Enrico Fallacara, che, stremato, perse la vita da eroe, dopo aver salvato altri passeggeri smarriti fra le onde del mare. Altre 23 persone rimasero ferite.
Una tragedia frutto di alcuni errori che hanno portato alla condanna definitiva di sette cittadini tunisini, dipendenti della compagnia aerea. Una condanna mai eseguita a causa dell’assenza di accordi di estradizione tra Italia e Tunisia.
Come sempre, presente alla cerimonia di commemorazione, che si è tenuta ieri, a Bari, al Parco Perotti, il consigliere comunale bitontino Domenico Damascelli: “Tutti quanti manteniamo vivo il ricordo del disastro aereo di Capogallo. Sono trascorsi 17 anni e i responsabili di quella tragedia restano ancora impuniti. È necessario che tutte le istituzioni si impegnino affinché sia fatta giustizia, non solo sulle carte, ma facendo scontare realmente la pena a chi ha causato un così grande dolore a tante famiglie italiane e pugliesi“.