UFFICIO STAMPA DOMENICO DAMASCELLI
Partire dalla base del nostro territorio, moltiplicando l’altezza dei nostri sogni per costruire una città che deve essere vista con occhi nuovi: vigili, attenti e pronti ad andare oltre l’orizzonte, al di là dei confini, verso il futuro, per tornare finalmente al centro dell’area metropolitana. In questo lungo periodo di incontri elettorali, ho compreso che è necessario lavorare intensamente innanzitutto per tornare ad unire, a rendere omogenea la nostra comunità eliminando divisioni, cancellando frammentazioni, per far tornare la voglia di creare un futuro fatto di coesione sociale. Mi candido non solo al ruolo di sindaco di una città meravigliosa, ma anche a quello di chi deve rimettere insieme vari pezzi costituiti da altissime professionalità e di tanti giovani che hanno desiderato investire a Bitonto, restare nella loro terra natia.
È per loro, per le famiglie che desiderano far crescere i propri figli qui, che dobbiamo disegnare una città migliore per esprimere al meglio le nostre potenzialità. Vantiamo una storia antichissima, pregevoli monumenti, musicisti eccelsi, artisti straordinari, validi bitontini che hanno reso celebre la città ovunque. Bisogna spalancare le porte della nostra città per renderla accogliente e attrattiva stimolando e favorendo i turisti a trascorrere qui le loro vacanze e il loro cammino: dalla via Francigena alla Lama Balice, dai percorsi museali, fino alle visite esperienziali nelle nostre aziende agricole. Il settore agricolo, infatti, è fondamentale per la nostra città, lo è da sempre: per storia, economia, cultura, tradizione.
È dalla terra che dobbiamo ripartire, tenendo tra le mani i germogli della vita, custodendo le nostre bellezze e proteggendole. Cultura, turismo, marketing territoriale, economia e sviluppo devono essere integrati in un sistema più ampio di crescita. La città deve mostrarsi più bella, nel suo abito migliore, ponendo attenzione verso l’ambiente che ci circonda, per il verde e l’arredo urbano. Le frazioni di Palombaio e Mariotto devono avere egual attenzione e pari dignità del centro, tornando ad essere nodali in una concezione amministrativa, strategica e unitaria.
Il benessere dei cittadini passerà anche attraverso la previsione di nuovi spazi all’aperto dove poter fare attività fisica e di strutture sportive adeguate dove poter coltivare passioni e disputare gare agonistiche e non. Il ruolo dello sport, delle associazioni e degli oratori che operano in quest’ambito, sarà fondamentale anche per togliere tanti ragazzi dalla strada: spesso, i giovanissimi vengono attratti dalle sirene dei facili guadagni legati al malaffare, incappando in circuiti che potrebbero segnarli a vita. Questo non deve accadere: dobbiamo essere al fianco delle scuole e dei tanti attori del Terzo Settore, che con tanta abnegazione si impegnano affinché questo non accada. Le aziende, infatti, si sono rese disponibili ad un dialogo per i percorsi post-scolastici: solo con il lavoro, si può rendere un uomo libero. Nel periodo post pandemico, sono affiorate ancora più incertezze, è emersa con più vigore la precarietà della vita, l’esigenza di una sanità più efficiente: sarà nostro compito richiedere un potenziamento dei servizi sanitari territoriali, per rendere quello che era il nostro ospedale un luogo che accolga il paziente al meglio. Sarà necessaria dedizione, per essere vicini alle tante fragilità, anche quelle delle persone con disabilità, che ancora oggi vedono ergersi dinanzi a loro barriere fisiche e culturali. Il tema dell’inclusione, sarà un tema trasversale che vedrà coinvolti i vari ambiti, dall’ abbattimento delle barriere architettoniche, alla partecipazione, dallo sport, all’inserimento lavorativo, dal durante noi, al dopo di noi. L’attenzione sarà rivolta anche alle tante donne vittime di violenza, che cercano supporto nelle istituzioni per poter vivere percorsi di scelta autonomi. Si delinea, in questo modo, la prospettiva di una città che non solo non si rassegna affatto alle incertezze, alla precarietà, alle divisioni, ma che vuole, altresì, reagire, superare nuove sfide con la volontà di spingersi verso l’innovazione e il cambiamento, con spirito di creatività e di apertura.
Se i cittadini di Bitonto, Palombaio e Mariotto vorranno scegliermi come loro sindaco, metterò in campo tutte le mie forze, le mie energie, siederò ai tavoli istituzionali con la consapevolezza dell’alata responsabilità che mi conferirà l’investitura, tenendo accanto a me le migliori professionalità, mettendo in sinergia i corpi intermedi e attivando percorsi di co-programmazione e co-progettazione per il coinvolgimento della comunità nel governo della città. Sarò lieto di stringervi la mano e guardare i vostri occhi: è lì che si nascondono i bisogni più autentici.
È attraverso gli occhi di ciascuno di voi che dobbiamo guardare assieme una Bitonto più bella, per scrivere finalmente assieme “TUTTA UN’ALTRA STORIA”.