Fanno male le immagini di donne e bambini in fuga dall’Ucraina, di città distrutte ogni giorno sempre più dopo l’attacco della Russia. Ma c’è qualcosa che continua a non spegnere la speranza che la pace possa trionfare: è il forte abbraccio di Alysa e Sofia, due studentesse della scuola elementare “Vito Felice Cassano” di Bitonto. L’una è di origini ucraine, l’altra è italo-russa e ha anche dei nonni ucraini. Si intrecciano storie così come le loro braccia attorno a un cuore che batte all’unisono, senza alcun pregiudizio, e conosce i colori tenui di un sentimento puro nato tra i banchi di scuola. «Prima ancora dell’arrivo di Alysa, durante le nostre assemblee in cui abbiamo riflettuto sulla pace Sofia si è proposta di accogliere i bambini ucraini conoscendone la lingua e io ho accettato con grande gioia», ha raccontato Saverio Pansini, dirigente dell’Istituto comprensivo “Cassano-De Renzio”. Si è rivelata con il tempo essere una brava mediatrice culturale e linguistica. In questo si nasconde il vero significato di accoglienza, di inclusione, la speranza che i grandi possano prendere esempio dai bambini, sempre pronti a meravigliarsi, ad amarsi, a gioire, a medicare le ginocchia sbucciate dalle pietroline di un cortile dove l’unico “Attenti” è quello di genitori, maestri che li guardano giocare felici. Alysa e Sofia frequentano classi diverse, ad oggi l’una è in prima e l’altra in seconda, quando terminano le loro lezioni e si incontrano per i corridoi sorridono a un’amicizia che si spera possa durare per sempre.