Un tariffario (da rivedere ogni anno) per sanare una “vacatio” presente da decenni.
Nove euro l’ora, per le squadre dilettantistiche, per l’uso diurno del campo sportivo “Città degli ulivi” per gli allenamenti e 36 per le partite ufficiali. Trentasei euro e 88, invece, per le squadre professionistiche. Qualcosa in più per l’utilizzo pomeridiano e notturno della struttura. Se, invece, si vuole utilizzare il da poco rinato “Centro polisportivo Nicola Rossiello” per le società dilettantistiche c’è da sborsare quattro euro orarie diurne per gli allenamenti, dieci per la gara, oppure cinque e undici euro per il pomeriggio e la sera. Molto più alta, invece, (16 euro e 44 euro per il giorno, 20 e 44 per pomeriggio e notte) per i professionisti. Da Palazzo Gentile, per la prima volta, hanno deciso di fare cassa mediante l’utilizzo degli impianti sportivi comunali da parte delle società e associazioni bitontine e non, predisponendo delle tariffe ad hoc in base alle esigenze delle varie realtà sportive, dei costi delle singole utenze (luce, acqua e gas) e in ragione anche della difficoltà di quantificare il costo di queste ultime da addebitare alle singole associazioni sportive utilizzatrici. A tal riguardo, allora, La giunta comunale, così come confermato anche dall’assessore al Bilancio e Impiantistica sportiva Domenico Nacci, ha stabilito, da un lato, la riduzione dei canoni del 30 per cento in favore dei concessionari che garantiscano la partecipazione gratuita all’attività motoria-sportiva di almeno tre soggetti svantaggiati segnalati espressamente dal servizio Politiche sociali, giovanili e sport, dall’altro l’accesso gratuito alle organizzazioni di volontariato/associazioni di promozione sociale, regolarmente iscritte nell’Albo regionale; organizzazioni sportive di atleti disabili; organizzazioni ecclesiastiche; enti pubblici; terzi che gestiscono servizi/progetti a titolarità del Comune di Bitonto; gruppi sportivi scolastici.
«Abbiamo cercato di evitare tariffe spropositate e abbiamo optato per prezzi contenuti – spiega Nacci – perché sappiamo benissimo che le associazioni già sostengono le spese di pulizia. La mia speranza è che si crei un vero ufficio sport, che abbia al suo interno un istruttore amministrativo e un geometra».
C’è un altro aspetto, però, da valutare e tutt’altro di poco conto. Il via libera alle tariffe per le strutture sportive è arrivato (è soltanto un caso?) dopo la polemica scatenatasi nei mesi scorsi dalla commissione consiliare Controllo e Garanzia il cui presidente, Francesco Natilla, ha chiesto lumi alla Corte dei conti per una verifica contabile del possibile danno erariale-patrimoniale causato dalla mancanza delle tariffe stesse (clicca qui per articolo https://bit.ly/39LkN87).