Identificare e fare un inventario dei beni culturali immateriali del territorio comunale per una loro adeguata salvaguardia e una corretta valorizzazione, promozione e trasmissione alle giovani generazioni.
È la ratio del Registro delle eredità immateriali (Rei) licenziato all’unanimità nell’ultimo Consiglio comunale e che riguarda cose ben precise: le tradizioni ed espressioni orali, compresa la lingua come veicolo del patrimonio culturale immateriale; le arti dello spettacolo; le pratiche sociali, riti e feste; le conoscenze e pratiche concernenti la natura e l’universo; l’artigianato tradizionale; le pratiche agricole tradizionali. E, quindi, anche i riti della Settimana santa, pronti a diventare patrimonio immateriale dell’Unesco. Di tutto questo, il Rei deve assicurare la tutela, la sopravvivenza, la vitalità, la peculiarità e la trasmissione intergenerazionale nonché favorire la consapevolezza e la valorizzazione del patrimonio culturale e storico. Non si tratta di un registro chiuso alle innovazioni, tutt’altro. Basti pensare che chiunque (e quindi comunità, gruppi, individui) può richiedere l’iscrizione dei beni immateriali utilizzando una delle modalità indicate sulla relativa modulistica e allegando la documentazione disponibile per descrivere l’attività o il bene immateriale oggetto della richiesta. Tutte le domande saranno analizzate da un’apposita Commissione ad hoc che ogni anno istituirà il programma delle eredità immateriali e avrà sede nella biblioteca “Eustachio Rogadeo”. Sarà composta da cinque membri, nominati dal sindaco (che ne sarà componente di diritto), e saranno tutte persone di elevato spessore culturale ed esperte in tema di salvaguardia, valorizzazione, promozione e trasmissione del patrimonio culturale immateriale. E uno dei componenti sarà la responsabile del Coordinamento tecnico-scientifico della rete dei sindaci delle città delle manifestazioni e dei riti della Settimana Santa di “Europassione” per l’Italia. Di cui fa parte anche Bitonto.
«Questi riti – sottolinea il consigliere di maggioranza Rocco Mangini -, sempre sospesi tra pietà popolare e interesse culturale, tra fede e folklore, costituiscono una cifra identitaria per la nostra città e per le città del Sud».