“Dopo i fatti degli scorsi giorni ho deciso di scrivervi per esprimere tutto il mio disappunto nei riguardi di quel vero e proprio insabbiamento dei resti strutturali della Torre dell’Annunziata” inizia così la lettera che un affezionato lettore ha voluto condividere con la nostra redazione.
Questo il suo pensiero: “Non riesco a comprendere il motivo per cui la collettività si sia arresa dinanzi alle giustificazioni, per carità legittime, addotte dagli amministratori della città. La Sovrintendenza ha poi assicurato che nei pressi dello scavo verrà installato un totem informativo, di modo da ragguagliare chiunque della presenza del reperto archeologico (che non vedrà mai più la luce). Pur tuttavia, io, come tanti, mi domando a chi gioverebbe un totem se ai cittadini è stata negata la possibilità di impadronirsi di una piccola quota della storia di questa città. Checché se ne dica, non c’è stato alcun tentativo di salvaguardare il patrimonio storico e la nostra memoria, sia quest’ultima rappresentata da una struttura, un utensile o un oggetto rievocativo.
Mi perdonerete: nella gestione dei lavori e nella loro progressione ravviso soltanto una miopia generalizzata e un atteggiamento sbrigativo da parte dell’amministratore”.