DI ALINA LICCIONE
Fa capolino tra le strade trafficate e costellate da attività commerciali regine del fast fashion del centro di Bari con tutta l’energia della sua dirompente autenticità , caratteristica principale che contraddistingue un mestiere antico come quello del calzolaio, un arte d’altri tempi che Celeste Capurso ha scelto di intraprendere con costanza e dedizione solo ad un certo punto della sua vita, circa 7 anni fa.
In una piccola bottega sita in via Roberto da Bari nella quale Celeste realizza con passione scarpe da uomo su misura realizzando i desideri di tutti coloro che scelgono di calzare le sue creazioni frutto di emozioni , sensazioni, sacrifici e passione.
Celeste ogni qualvolta ultima una calzatura, la accarezza e sorride, si ricorda di quando era un bambino, aveva appena sei anni quando ha cominciato a frequentare, prepotentemente incuriosito la bottega di un artigiano che si trovava tra i vicoli di Bari vecchia. Per lui questo paziente signore è stato il suo primo maestro. Usciva da scuola per poi fermarsi puntualmente un po’ da lui. Lo osservava incantato, attratto da quei profumi e quei gesti ,cercando piano piano di apprendere le varie fasi di lavorazione.
Fotogrammi rimasti impressi nella sua mente senza mai abbandonarlo… tanto che nel corso della sua vita nonostante i vari e soddisfacenti lavori svolti non ha mai dimenticato quelle immagini che da piccolino gli avevano scaldato il cuore , emozioni però, che non aveva mai trasformato in pratica, dando forma a tutto quello che invece oggi cura e porta avanti ogni giorno con la luce della felicità negli occhi, nonostante le difficoltà oggettive dettate da un mondo che spesso corre veloce lasciando dietro di se l’importanza dei valori di un tempo.
Celeste, un nome singolare per un uomo, ci ha messo più di un anno per imparare dapprima a ripararle le scarpe, solo dopo ha sentito il grande desiderio di farle, di produrle. A seguito di una serie di viaggi tra Toscana, America e Regno Unito, effettuati per perfezionare e raffinare le tecniche di lavorazione, la conoscenza della resa dei materiali da utilizzare, come creare le componenti di ogni singola scarpa è riuscito a modellarle, cucirle, finalmente proprio con le sue mani.
Mani ruvide, imperfette, plasmate da giorni e giorni di lavorazione, quasi tre mesi per ogni paio di scarpe, pezzi unici, artigianali, che sanno di sogni e determinazione.
La sua realtà sembra dire: io sono qui e resisto!
Una perla rara incastonata tra le pareti grigie e ingombranti dei palazzi della grande città.