E’ nelle sale cinematografiche, in questi giorni, “Come può uno scoglio”, pellicola firmata da Gennaro Nunziante, col duo comico dauno più in voga. La trama di questo ritratto bozzettistico del nostro malconcio Stivale è presto detta.
Alla morte di suo padre, Pio eredita la gestione di svariate attività. Ora vive nell’agio di Treviso con la sua famiglia, ed è in corsa per diventare sindaco. Finché Amedeo, un ex carcerato fatto assumere dal parroco del paese come autista personale, non irrompe nella sua vita come un tornado. Ma i due hanno in comune molto più di quello che sembra. Grazie ad Amedeo, Pio riscoprirà le sue passioni e la verità sulla sua famiglia, in un viaggio di riconciliazione con sé stesso.
Addirittura, andrà a rispolverare la predilezione per la musica e il produttore, ovviamente pittoresco, che lo asseconderà è impersonato da un nostro concittadino di gran vaglia: l’attore Gianni Lillo. L’ormai inconfondibile Capozza di Imma Tataranni sostituto procuratore è un caratterista ricercatissimo nelle fiction e nei film italiani, nei quali sa esibirsi con abilità e maestria, coprendo tutta la vasta gamma delle sfumature interpretative.