“Come si può invocare rispetto per le regole e comportamenti sani, se chi amministra un Comune è il primo ad essere un cattivo esempio?”.
La domanda è di un cittadino, che sarebbe stato “bistrattato pubblicamente per strada da un assessore del Comune di Bitonto”.
Di seguito la sua lettera di denuncia.
“Gentile direttore, Le scrivo per raccontare uno spiacevole episodio accadutomi ieri mattina, mentre mi trovavo in Corso Vittorio Emanuele a Bitonto.
Mentre passeggiavo con mio nipote, ad un certo punto, ahimè, sono stato improvvisamente aggredito verbalmente da un assessore del Comune di Bitonto, il che non mi spaventa, se non fosse che l’aggressione orale è avvenuta in presenza di bambini e donne. I fatti: secondo il collaboratore del sindaco, io sarei quello che scrive “cazzate sui social”, parole testuali che mi sono state rivolte pubblicamente dall’assessore, poiché in alcune occasioni mi sono permesso di esprimere considerazioni divergenti da quelle della giunta comunale.
Ma non è finita qui, perché ha continuato, inveendo contro di me e insultandomi con epiteti volgari per strada. Tutto ciò – e questa è l’aggravante – in presenza di sua moglie con sua figlia, e di mio nipote, bimbo di 3 anni.
Si fanno campagne di sensibilizzazione contro la violenza di ogni genere e poi cosa accade? Che chi dovrebbe essere d’esempio per tutti i cittadini è il primo ad essere aggressivo ed irrispettoso nei confronti degli stessi. Chiedo al sindaco Ricci di prendere una netta posizione su questo sgradevole episodio, non si faccia come Ponzio Pilato, altrimenti si diventa complici. Non devono mai più accadere aggressioni verbali e non solo, perché ogni cittadino è libero di manifestare il suo pensiero, ma perché soprattutto chi amministra non deve mai aggredire, a maggior ragione dinanzi a donne e bambini”.