È unanime la solidarietà del mondo politico verso Nicola Mercurio, il responsabile tecnico dell’ufficio Urbanistica che, nei giorni scorsi, ha ricevuto una busta contenente una lettera minatoria e una cartuccia. Lettera dal contenuto ignoto di cui non si conosce neanche il mittente. Ci sono indagini in corso, motivo per cui il diretto interessato preferisce non rilasciare dichiarazioni. Prematuro anche sbilanciarsi su possibili motivazioni alla base di un episodio che non è certo nuovo a Bitonto.
«Al mio Responsabile di servizio mi lega un antico legame. Non gli sono solidale solo a parole, ma nella condivisione di valori e comportamenti. Se minacciano lui, minacciano me. Vuol dire che stiamo dalla parte giusta, quella della legge» è il commento dell’assessore al ramo Francesco Brandi, a cui si associa anche il presidente del consiglio comunale Domenico Pinto: «Lasciamo agli inquirenti ogni valutazione e conclusione. Esprimo solidarietà a dipendenti comunali, uffici e organi politici coinvolti. Ogni parola in più, se non è frutto di conoscenze dirette, è un’offesa e un insulto al silenzio. E di parole inutili cominciamo a stancarci».
Dall’opposizione, Domenico Damascelli coglie l’occasione per invocare maggiore presenza di forze dell’ordine, anche alla luce degli altri fatti di cronaca degli ultimi giorni: «Se una lettera minatoria con un proiettile arriva sulla scrivania di un funzionario tecnico del Comune, a cui va tutta la nostra vicinanza, chiunque sia l’autore, è un attentato alla sacralità delle istituzioni. Bisogna passare dalle parole ai fatti: considerati l’indice di criminalità sul territorio e l’estensione tanto vasta e contraddistinta da ambiti produttivi, a cominciare proprio dal nostro agro, Bitonto ha tutte le carte in regola affinché si possa chiedere l’istituzione della Tenenza dei Carabinieri al posto della Stazione e proporre il potenziamento del Commissariato di Polizia di Stato, passando da secondo a primo livello, in modo da avere non solo per alcuni giorni, ma in maniera definitiva e strutturale, più uomini e mezzi. Per questo obiettivo abbiamo il dovere di lavorare tutti».