Generare comunità, raccontare l’uomo, ritornare al sentire. La nuova stagione teatrale del Traetta di Bitonto, voluta dal Comune di Bitonto e organizzata in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese, Consorzio per le arti e la cultura, parte a novembre.
Teatro, musica, danza, filosofia, società nel disegno dell’amministrazione comunale per il Traetta con Michele Mirabella, Adriano Giannini, la danza di Elisa Barucchieri ResExtensa, la musica con Raiz e Radicanto, Orchestra filarmonica pugliese e Raffaello Tullo, Simone Cristicchi, Syria, Umberto Galimberti, Chiara Francini e Alessandro Federico, Vanessa Scalera, Gianfelice Imparato, Marina Massironi, Giuseppe Scoditti, Teatro delle Bambole, Franco Ferrante, Francesco Pannofino, Giulia De Sio e Alessandro Haber, Carlo Buccirosso.
E poi un cartellone di sei spettacoli per i più piccoli (La scena dei ragazzi 2023-24 con Granteatrino, Onirica, Radicanto, Coar, Armamaxa, Fatti d’arte) e dal 6 dicembre anche una rassegna per il welfare culturale (Dario D’Ambrosi-Domenico Iannacone-Gianfranco Berardi-Gabriella Casolari): dal tema della cecità, al teatro patologico, fino al teatro inchiesta dal racconto neorealistico delle cronache tv.
Per la stagione in abbonamento, quattro gli appuntamenti nel primo mese. Si inizia il 4 con Michele Mirabella, protagonista dello spettacolo italiano, che torna a “casa” con “Curriculum è intelligente ma non si applica”, un viaggio fantasioso da Dante a Pirandello e oltre, fino ai giorni nostri, dalla prosa al cinema, dal varietà alla radio, alla televisione, attraverso la vita vissuta da lui stesso dietro e davanti le quinte della scena teatrale e sulle cattedre universitarie. Rosa Sanrocco dialoga con il protagonista, tenendo le fila del curriculum del professore; il Duo Mercadante corona il racconto con interventi musicali dal vivo. Si prosegue l’11 con “I movimenti umani” di Raffaello Fusaro: Adriano Giannini interpreta alcuni racconti mitologici antichi, accostandoli al tempo presente attraverso un’affascinante galleria di sentimenti e atmosfere. Il 19 novembre in programma un appuntamento di Teatro Danza con “Non tutti sanno che…on air!” di Elisa Barucchieri / ResExtensa Dance Company (nella doppia replica il 20 novembre in matinèe per le scuole). Un “dietro le quinte” che permette allo spettatore di vedere altri aspetti e altri punti di vista, solitamente nascosti. E, nel viaggio, si scopriranno insegnamenti e aneddoti indimenticabili dei grandi maestri. Segue, il 25 novembre, il Teatro Musica con Raiz e Radicanto in “Sì ll’ammore è ‘occuntrario d’’a mmorte”, omaggio intimo e rispettoso a Sergio Bruni, uno dei cantanti partenopei più popolari del secolo scorso.
Il 9 dicembre la stagione ricomincia con Umberto Galimberti, in un grande affresco/seminario sul rapporto tra vita, amore, filosofia: “Quando la vita era governata dal cuore. Emozioni e sentimenti nell’età della tecnica”. Per Galimberti, psicanalista e uno dei più prestigiosi filosofi contemporanei, il cuore, espressione metaforica del sentimento, è la bussola della vita emozionale. Seguiranno Chiara Francini e Alessandro Federico il 17 dicembre con “Coppia aperta quasi spalancata” di Dario Fo e Franca Rame, un testo scritto quarant’anni fa in piena epoca della contestazione e del femminismo, momento storico in cui venivano approvate le leggi sul divorzio, sull’aborto e sull’annullamento del delitto d’onore. La commedia, che sembra concepita ora, analizza in radiografia i meccanismi della coppia e li propone attraverso ritmi e dialoghi serrati.
Dopo la pausa natalizia la stagione riprenderà il 5 gennaio con un secondo appuntamento di Teatro Musica con Raffaello Tullo e l’Orchestra Filarmonica Pugliese in “Sconcerto” caratterizzato dall’arrivo sul palco di un neo – direttore improvvisato e sopra le righe che dà il via a una serie di sketch comici, a tratti irriverenti, intervallati dalle esecuzioni delle sinfonie, classiche e pop, più celebri e amate dal grande pubblico. Seguirà l’11 gennaio la molto amata Sostituto Procuratore Imma Tataranni, Vanessa Scalera che, con la regia di Francesco Frangipane, porterà sulla scena del Traetta “La sorella migliore”, un intenso e appassionante dramma familiare dove l’amore si scontra con il senso di colpa e il rimorso, in un turbinio di sentimenti e riflessioni su ciò che è giusto.
Gianfelice Imparato, Marina Massironi con Valerio Santoro arrivano il 21 gennaio con “Il malloppo”, un testo anni ‘60 dal successo clamoroso che lanciò il suo giovane autore Joe Orton come la nuova stella del panorama teatrale inglese. Da allora ha mietuto successi nel West End londinese e a Broadway dove è stato interpretato anche da Alec Baldwin e Kevin Bacon. Il 28 gennaio un’ora di stand-up comedy con il monologo comico “1 e 95” di e con Giuseppe Scoditti. L’atmosfera è quella di un nightclub, in cui arriva il comico in smoking e comincia lo show. Come in un flusso di coscienza, gli argomenti si susseguono ad un ritmo forsennato. L’importante è tenere viva l’attenzione e, soprattutto, divertire. La veste dello spettacolo è classica, pulita, vintage, ma il contenuto sarà folle, anarchico e imprevedibile.
A febbraio appuntamento il 2 con “Il castello” del Teatro delle Bambole con Giovanni Di Lonardo, Rossella Giugliano, Federico Gobbi, Pierpaolo Vitale per la regia di Andrea Cramarossa: un omaggio a Italo Calvino e al suo amore per la sperimentazione, la scrittura, forse, un po’ fine a sé stessa, un rimando continuo all’avventurosa voglia di trasgressione, l’amore conciliante per i pensieri lambiccanti. A seguire il 25 è in programma “Apologia di Socrate” (doppia replica il 26 con un matinèe per le scuole) con Franco Ferrante. Attraverso l’adattamento drammaturgico di Nicola Pice, in questa nuova produzione ideata per il Traetta, Raffaello Fusaro sottolinea temi come la modernità spiazzante di chi oppone la verità alla menzogna, evidenzia l’importanza della conoscenza per lo sviluppo dell’uomo in polemica con politici, artisti, tecnici «che non sanno nulla e si danno l’aria di saper tutto», la nitidezza della coscienza, il rapporto con la fine della nostra esistenza. Un testo eterno recitato “in piena luce” in questo tempo ombroso, che esalta il provvisorio e si culla tra incertezze e menzogne.
Una delle voci più amate dal pubblico italiano e internazionale, Francesco Pannofino è prevista venerdì 1 marzo con “Chi è io?”, la nuova commedia scritta da Angelo Longoni, storia di uno psicoanalista allo sbando: un intellettuale, ironico pensatore, critico raffinato e sarcastico della società si trova nel tritacarne trash di un’ospitata televisiva in cui lo spaesamento è comico e inquietante. Subito dopo, il 22 marzo, per il Teatro Musica, terzo appuntamento di e con Simone Cristicchi in “Franciscus” dedicato a San Francesco. Tra riflessioni, domande e canzoni inedite – che portano la firma dello stesso Cristicchi e della cantautrice Amara – l’artista romano indaga e racconta il “Santo di tutti”. Uno spettacolo ad alta intensità emotiva, che fa risuonare potenti in noi le domande più profonde e ci spinge a ricercarne una possibile risposta.
Ad aprile, nell’ultimo mese di programmazione, al Traetta si susseguiranno ancora grandi artisti come Giuliana De Sio e Alessandro Haber che con il pugliese Paolo Sassanelli e la regia di Pierpaolo Sepe saranno sul palco il 6 aprile con “La signora del martedì”, un testo intriso di torbida sensualità ma anche di dolcezza e di grazia, arricchito da un’ironia elegante e tagliente che produce leggerezza e sorriso. Dopo di loro il 19 aprile ancora Teatro Musica con uno spettacolo ideato da Pino Strabioli e Cecilia Syria Cipressi, in arte Syria. “Perché non canti più” è un concerto spettacolo per Gabriella Ferri. Sarà un cantare recitando e un recitar cantando. Un concerto, un racconto.
La stagione si chiude il 24 aprile con Carlo Buccirosso in “Il vedovo allegro” da lui scritta e interpretata. Protagonista sarà Cosimo Cannavacciuolo, ipocondriaco, stabilmente affetto da ansie e paure, inquilino del terzo piano di un antico palazzone situato nel centro di Napoli, una vita da vedovo resa più rosea dalla presenza del custode del condominio e dei suoi figli.
Al vasto programma di teatro di prosa e di racconto, che conta ben 19 spettacoli, si aggiunge anche una sezione, all’interno della proposta in abbonamento, dedicata alle grandi tematiche del welfare culturale e del sociale in generale. È previsto un percorso di approfondimento con incontri e spettacoli aperto il 6 dicembre da una particolarissima versione della “Medea” di Euripide, di Dario D’Ambrosi (Teatro Patologico), a conclusione di un intenso e riuscito percorso teatrale, quello della scuola di formazione teatrale per ragazzi diversamente abili “La Magia del Teatro”. Il 15 marzo tocca a “Che ci faccio qui” di e con il giornalista e conduttore di Rai 3 Domenico Iannacone, che prende per mano lo spettatore e lo accompagna nei luoghi che ha attraversato con le sue inchieste giornalistiche e lo spinge a condividere le emozioni, i ricordi, la bellezza degli incontri e la rabbia per quello che viene negato. E infine il 28 aprile in scena “I figli della frettolosa” della Compagnia Berardi – Casolari che affronta il tema della cecità e del significato più ampio che ha oggi la parola “vedere”. La cecità è messa in scena allo stesso tempo come esperienza di vita reale, fisica, e come concezione metaforica, sinonimo di una miopia sociale ed esistenziale che ci riguarda in prima persona. Bastoni bianchi e occhiali scuri, andatura traballante e movimenti timorosi, ma anche ostinazione, entusiasmo, desiderio di rivalsa: un coro di ciechi come emblema di umanità, allegoria di una società smarrita e insicura, mai arrendevole.
CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE – LE DICHIARAZIONI
“Il teatro e la cultura devono continuare a essere il volano per la crescita della città. Questa nuova stagione ambisce a rinnovare i successi dello scorso anno in termini di apprezzamento del pubblico e di numero di presenze. Lo fa con prospettive importanti, proponendo eventi di elevato spessore e tutti di grande qualità. L’apertura del cartellone di prosa, il 4 novembre, vuole essere un doveroso tributo per i suoi 80 anni a Michele Mirabella, figlio illustre e perdutamente innamorato di questa città e di questo teatro, per la cui rinascita tanto si è battuto. Al prof. Pice, protagonista da sindaco della riconsegna alla città del Traetta restaurato, va il mio personale ringraziamento per il prezioso contributo di idee, fornito anche in questa occasione a titolo del tutto gratuito, per la programmazione di una stagione concepita per parlare a tutte le anime della nostra comunità” ha detto il sindaco di Bitonto Francesco Paolo Ricci.
“Con la rassegna di welfare culturale intendiamo creare un sistema integrato per la promozione della salute delle persone attraverso l’esperienza artistica e culturale. Proponendo spettacoli che sono occasioni per accrescere la consapevolezza delle persone e la condivisione con gli altri di nuovi punti di vista sul futuro e sul mondo, una rassegna di questo tipo rappresenta un momento di crescita non solo per le persone con fragilità o disagio personale ma anche per tutti gli spettatori partecipanti. Per favorire il più possibile questa funzione sociale del teatro, ampliando il più possibile la partecipazione, abbiamo previsto un prezzo ridotto del biglietto per le associazioni del Terzo Settore e per gli operatori sociali e socio-sanitari degli enti locali e di tutte le realtà che si occupano di salute pubblica” ha aggiunto l’assessora al Welfare del Comune di Bitonto Silvia Altamura.
“Si riprende quest’anno nella convinzione che il teatro sia fondamentale per la società. Una stagione ricca e di elevata importanza. L’omaggio a Mirabella e ai suoi 80 anni apre questa stagione alla portata di tutti su volontà dell’amministrazione comunale che intende rendere il teatro accessibile a tutte le fasce economiche e sociali” ha spiegato Giulia Delli Santi, dirigente responsabile delle Attività Teatrali Regionali del Teatro Pubblico Pugliese.
Alla presentazione della stagione è intervenuto anche Nicola Pice, autore dell’adattamento drammaturgico dell’Apologia di Socrate, in scena con Franco Ferrante il 25 e 26 febbraio, che ha sottolineato “l’importanza strategica della pugliesità per la programmazione del Teatro Pubblico Pugliese e del Traetta, in particolare, la cui produzione si distingue per la valorizzazione di molti talenti regionali, giovani e meno giovani: da Michele Mirabella a Franco Ferrante, da Raffaello Fusaro a Rossella Giugliano, da Raffaello Tullo a Leonardo Capaldi”. “Protagonisti di rilievo anche loro – ha detto Pice – di una stagione concepita nel segno di una pluralità di scelte di qualità, capaci di sublimare la funzione educativa e sociale del teatro, che si fa occasione per riflettere e meglio comprendere la realtà”.