I comuni di Adelfia, Bitonto e Terlizzi per l’area metropolitana di Bari ed Andria per la provincia della Bat dovranno restituire i fondi stanziati dalla Regione Puglia per non aver adempiuto alla rimozione e allo smaltimento di rifiuti illecitamente abbandonati su aree pubbliche.
È quanto denuncia CIA – Agricoltori Italiani Levante (Bari-Bat).
L’abbandono dei rifiuti di varia natura dai sacchetti di immondizia, agli ingombranti e all’amianto, è un mal costume purtroppo diffuso in molte zone rurali delle province di Bari e Bat e rappresenta un pericolo per gli agricoltori che quotidianamente si recano nei campi ed un danno per l’ambiente. Sono frequenti i cumuli di immondizia che vengono bruciati ai bordi delle strade e prospicenti coltivazioni agricole, mettendo a rischio anche le colture e le produzioni.
Alla inciviltà di alcuni cittadini, si aggiunge poi l’inadempienza dei comuni nell’area della città metropolitana di Bari e della provincia Bat. Si eleva forte la denuncia del presidente della CIA – Agricoltori Italiani Levante (Bari+Bat) Giuseppe De Noia.
“Sarà perché ci sono cittadini incivili, che oserei definire criminali, o che ci sono contratti monchi, che i comuni stipulano con le aziende per la raccolta e smaltimento dei rifiuti, o che gli stessi comuni non facciano gli adeguati controlli per il rispetto dei contratti, ma il fenomeno dei rifiuti abbandonati in ogni dove non è un problema da sottovalutare – denuncia Giuseppe De Noia, presidente della CIA – Agricoltori Italiani Levante (Bari-Bat) -. Il nostro patrimonio rurale è un fiore all’occhiello ma è tenuto in assoluto degrado. È un modo indecoroso di accogliere i passanti che praticano il cosiddetto “turismo lento”, su tratti di grande valore storico, culturale e naturalistico come la Via Francigena e la Via Appia. Uno sfregio non solo al territorio ma un danno ingente anche all’economia agricola che ruota intorno a tale forma di agri-turismo. È necessario ed opportuno – continua De Noia – affrontare il problema al fine di tutelare le aziende agricole e di difendere, presidiare il territorio contro l’altissimo rischio rappresentato da questo tipo di inquinamento. Diventa fondamentale affiancare alle campagne di sensibilizzazione, seppur utili, una seria attività di monitoraggio del territorio. Non possiamo permettere o accettare il degrado del nostro patrimonio rurale dai quali arrivano i prodotti per la nostra tavola”.
In ordine al tema della sicurezza nelle campagne, inoltre, la CIA – Agricoltori Italiani si è resa promotrice a livello regionale, di una proposta per l’istituzione di un Corpo di Polizia rurale, tutt’ora inascoltata, con la mission specifica di svolgere le attività di tutela, vigilanza e prevenzione connesse alla salvaguardia della sicurezza rurale.