Le porte dei luoghi di culto della nostra città sono pronte a schiudersi venerdì per “Chiese Aperte”.
Bitonto tornerà a rendere fruibili i gioielli storico-artistici abbandonati da tempo per l’iniziativa organizzata da Confcommercio e Confartigianato.
Dalle 18 alle 24 sarà possibile visitare le chiese del centro storico.
Tre gli itinerari, che hanno ideato in collaborazione con l’associazione What To Do Bitonto, pronta a guidare i curiosi nei due turni di visita disponibili (18.30 e 20) con partenza da Piazza Cavour.
Nel percorso “Le antiche chiese e le corti medievali” si potranno scoprire San Paolo, Santa Caterina d’Alessandria e San Giovanni (per la prima volta aperti dopo decenni), oltre che la Cattedrale e San Leucio Vecchio.
Santa Maria delle Vergini, la Cattedrale, San Domenico da Guzamn, San Francesco d’Assisi e i giardini pensili potranno invece essere visitati durante il tour “Tra spiritualità e ricchezze”.
Infine, si potranno seguire “Le tracce del Barocco”, nella chiesa di San Gaetnao, Purgatorio, Cattedrale e San Silvestro.
L’evento è gratuito e non necessita di prenotazione.
Per l’occasione, al Torrione Angioino sarà allestita la mostra fotografica con scatti della Bitonto d’altri tempi, accompagnata dalla live performance dei ragazzi della scuola di Musica Modugno. Gli scatti dell’artista Joseph Di Lello potranno invece essere ammirati nel Chiostro del Museo Diocesano, dove si esibirà al pianoforte il maestro Mario Alfieri Fino.
Piazza Cattedrale, invece, ospiterà una mostra di pittura e l’esposizione di auto e moto d’epoca con la collaborazione di Aste e Bilancieri. Alle 21, in piazza Cavour, inoltre, andrà in scena il concerto di pizzica e musica popolare del gruppo “MAKARIA” con mercatini artigianali e stand degustazioni con prodotti eno-gastronomici locali.
““Chiese aperte” è un progetto inseguito già da qualche anno dalle nostre associazioni per animare l’attrattiva turistica del nostro centro storico – spiegano le associazioni -. Le attività commerciali che si concentrano nel borgo antico sono per la maggior parte a vocazione ristorativa. A nostro parere occorre diversificare il target ed integrare con nuove attività, non necessariamente commerciali, che portino nuovi visitatori e curiosi per le nostre strade. Aprire le chiese nel centro storico, con maggiore attenzione a quelle che sono sempre chiuse, potrebbe suscitare interesse e consentirebbe al pubblico di fruire della nostra città e delle sue bellezze anche in quelle zone ignote”.