«Un intervento senza una reale alternativa, senza un “paracadute sociale”, in un momento di grave crisi, non può essere licenziato con un sms, che lancia la patata bollente su comuni, già a corto di risorse e senza strumenti».
Incomprensibile la scelta del governo di sospendere l’erogazione del reddito di cittadinanza per il sindaco di Bitonto, Francesco Paolo Ricci, che la settimana scorsa ha visto gli uffici dei Servizi Sociali di Palazzo Gentile presi d’assalto da disperati.
«Ora la situazione è sotto controllo – spiega l’assessora al Welfare, Silvia Altamura -. Forse c’è stato un passaparola tra gli utenti, che hanno potuto conoscere le iniziative messe in campo dal nostro comune».
Già nei mesi scorsi, alle prime avvisaglie del taglio del governo alla misura, l’amministrazione ha infatti pensato a nuove soluzioni, per offrire aiuto concreto agli “orfani” bitontini del rdc: 3952 i cittadini presi in carico in questi anni, di cui 719 con beneficio ancora attivo. Duecento sono stati inviati dal Centro per l’Impiego, 103 i casi nuovi non presi in carico e 80 i Progetti Utili alla Comunità (PUC) attivi.
Oltre ai voucher alimentari, sanitari e farmaceutici e ai contributi straordinari o per i canoni di locazione, già previsti sinora anche per i cittadini non beneficiari, il Comune di Bitonto ha provveduto alla pubblicazione di un bando per la selezione di persone con condizioni di fragilità, finalizzato all’avvio di progetti socio-lavorativi, da inserire in alcuni servizi comunali.
«Questo strumento, oltre ad essere una misura di sostegno al reddito, consente alle persone di sperimentare un’esperienza di lavoro ed acquisire conoscenze e competenze da poter spendere successivamente – conclude Altamura -. La preoccupazione maggiore, infatti, riguarda soprattutto tutte le famiglie che non dispongono ad oggi di reali opportunità di autonomia perché non hanno possibilità di inserirsi in contesti lavorativi».