di Donato Rossiello, Nico Fano
Lunedì mattina, l’ordinaria routine quotidiana si diffonde come fragranza di caffè tra le mura di casa del nostro caro zio Chelino. Che la settimana abbia inizio! A svegliare l’affabile uomo qualunque ci pensa la solita notifica vibrante da Buongiornissimo nel gruppo di familiari, adunati nell’affollatissima chat di WhatsApp. Un rapido controllo a Facebook, un fugace sguardo ad Instagram. Il pacchetto Meta (dodicesima azienda capitalizzata al mondo) viene esplorato in lungo e in largo con perizia certosina. Non sono nemmeno le 08:00.
Lo smartphone dalla pellicola protettiva scheggiata opera col sistema Android (prodotto Google, una delle società informatiche più rilevanti). Il mattino ha l’oro in bocca – dicono – e la colazione diventa un rito necessario per avviare motori e giornata. I prodotti Nestlé (nota multinazionale alimentare, quindicesima a livello planetario e prima in Svizzera) solleticheranno l’esperto palato.
La calura estiva non risparmia nessuno; da persona scrupolosa delle altrui narici Chelino provvede a una doccia gelata rinfrancante, corredata persino di innumerevoli bolle scaturite dal flacone fluo di docciaschiuma unisex Johnson & Johnson (decima nel ranking per capitale). L’alito raggelante è offerto dal dentifricio Procter & Gamble (quattordicesima). Espletate poi le formalità della vestizione e calzati i mocassini d’ordinanza un dubbio perplime lo zi’ giusto un istante prima di lasciare l’appartamento nella città vecchia: che il pacco in spedizione da Amazon (quarta società in classifica) si sia per caso smarrito? Ma un rapido consulto con la fida Alexa risolve ogni perplessità e tranquillizza gli animi sull’arrivo imminente del tanto agognato cavaturaccioli elettrico, pagato in anticipo con carta Visa (joint venture finanziaria, tredicesima). E bisogna anche sollecitare l’amministratore di condominio affinché provveda al ripristino dei vasi di gerbere condominiali con il pronto invio di una e-mail dal pc targato Microsoft (seconda multinazionale per caratura economica). Adesso il mastro potrà finalmente presiedere al progresso dei vari cantieri dispersi in zona, un po’ qui, un po’ lì. Giudicando e inveendo ad uopo.
Il simpatico [si spera – N.d.A.] siparietto è solo un espediente volto a sottolineare l’efficienza dei mercati finanziari e quanto il loro funzionamento circondi il vivere di tutti i giorni, un brulicante sistema che “premia” in modo quasi fisiologico quelle società che effettivamente (ed efficacemente) operano/producono nel contemporaneo, adeguandosi e sviluppando in ricerca. Non è banale scorgere vecchie glorie del passato (come Kodak o Nokia, solo per citarne alcune) crollate nell’elenco proprio perché incapaci di marciare al passo coi tempi. Vi ricordate i cellulari BlackBerry, status symbol delle classi benestanti anni 2000? Ora in Borsa della ditta canadese non vi è quasi traccia.
L’indice azionario, quindi, non è altro che una sorta di funzionale filtro automatico tra aziende efficienti e altre improduttive; su un totale di 1512 compagnie, le prime 60 rappresentano ben il 37% del capitale totale. Immancabili nelle posizioni che contano il marchio Coca-Cola, la petrolifera Shell, la lussuosa Louis Vuitton, McDonald’s, per cui il racconto sulle vicende di zio Chelino è ben lungi dal concludersi…