Mercoledì 21 giugno alle ore 20 nella chiesetta di San Valentino (parrocchia Sant’Andrea Apostolo, parroco don Andrea Magistrale) in piazza Caduti del Terrorismo nel quartiere di porta robustina a Bitonto, il fisarmonicista Leonardo Di Gioia terrà il concerto dal titolo “Storie” in occasione della festa della musica.
– STORIE –
Leonardo Di Gioia | Jazz Accordion Solo
La fisarmonica: strumento popolare italiano per eccellenza; la si può ascoltare nel folklore delle varie regioni da Nord a Sud, nelle feste di paese dove guida le caratteristiche danze popolari e nelle balere romagnole.
Diventa tutt’altra cosa nelle mani del M° Leonardo Di Gioia: fisarmonicista eclettico, improvvisatore, camaleontico, sanguigno e passionale, inserito nell’ “Enciclopedia Mondiale dei Fisarmonicisti”, premiato come “Nuovo Talento della Fisarmonica Jazz” a Nizza, in Francia nel 2019, 21° tra i migliori 100 fisarmonicisti contemporanei al mondo secondo l’A.A.A. (American Accordionists Associations) e premiato come miglior strumentista 2020 nel “Sud ‘n Jazz Festival” di Roccella Jonica.
Allievo di grandi maestri, tra cui Richard Galliano, ha suonato al Talos, il festival di Pino Minafra, con Vincent Peirani.
“Storie” è il ritratto di un artista maturo e consapevole, un dialogo intimo tra l’esecutore e il proprio strumento, da ascoltare ad occhi chiusi, immaginando danze, popoli, paesaggi e culture a noi vicine e lontane.
Fuori dagli standard, in tutti i brani spiccano cantabilità, versatilità, fantasia, tocco, capacità interpretative, passando da una istintiva e naturale propensione all’improvvisazione dove malinconia, gioia, ironia, drammaticità, pathos e sogno coinvolgono l’ascoltatore in una ispirata, profonda, tumultuosa tempesta di sentimenti.
Il concerto è organizzato dall’associazione culturale Cenacolo dei Poeti nell’ambito del festival di poesia “le corti dei miracoli”. Ingresso libero, data l’esiguità dei posti si consiglia di prenotare telefonando a Nicola Abbondanza 3935389310
La festa della musica, che da 29 anni il Ministero lancia per salutare l’arrivo dell’estate, e che quest’anno ha il titolo “vivi la vita”, nasce in Francia nel 1982 e si diffonde in Italia a partire dal 1995 da Roma e Napoli. Sostenuta dal Ministero della Cultura e dalla Commissione Europea, la festa della musica è coordinata in Italia dall’Associazione Italiana per la Promozione della Festa della Musica, nel cui sito si legge
“un tessuto di percorsi e di stazioni che può trasformare, ridisegnare un ambiente, una città, un Paese” e ancora “questa struttura invisibile, come la città dei nastri di Calvino, diventa un intero Paese il cui tessuto connettivo è solo la musica e gli eventi a lei collegati”
in linea con gli intenti del Cenacolo dei Poeti che dedica questa estate il festival Le Corti dei Miracoli a Italo Calvino nel centenario della nascita.
Il Solstizio 2023 si verificherà mercoledì 21 giugno alle 16:57
Anche nella chiesetta di San Valentino, come nella Cattedrale di Bari, si verifica il fenomeno del sole che entra e illumina l’interno, per via dell’ orientamento del portale.
L’iniziativa sarà occasione per visitare la splendida chiesetta tra le più antiche di Puglia, collocata all’ingresso del centro storico di Bitonto entrando da Porta Robustina.
Sulla via Traiana che da Ruvo giunge a Bitonto, si erge la chiesetta di San Valentino (antico patrono di Bitonto) superbo esempio di chiesa a cupola in asse, oggi di pertinenza della Parrocchia di Sant’Andrea Apostolo e del Parroco don Andrea Magistrale.
Fondata nella prima metà del XII secolo è da annoverare tra i più antichi edifici religiosi di Bitonto, la cui struttura sia rimasta intatta, tranne pochi interventi successivi come il campanile a vela del XVI sec.
La chiesa venne fatta costruire dal giudice Maggiore (ivi sepolto assieme al figlio Valentino e Silvestro) per trasferirvi il titolo dalla Cattedrale consacrata all’Assunta. Venne poi donata da Silvestro all’abate Pierre di Cava dei Tirreni. Successivamente passò all’Ordine dei Cavalieri Templari e nel XVI secolo divenne proprietà del Capitolo e del clero bitontino.
Questa chiesetta ha un impianto a navata unica coperta da due cupole emisferiche raccordate da pennacchi e sostenute da arcate che poggiano su mezzi pilastri a croce addossati alle pareti.
Le cupole, all’esterno, sono nascoste da strutture di forma cubica con copertura piramidale.
Conci di pietra, lavorati e disposti con regolarità, rivestono la struttura muraria accentuando la forma geometrica solida degli elementi dell’organismo compositivo architettonico.
Il portale è di stile romanico ed è sormontato da un archivolto su cui vi è un punto luce, detto oculo.
Conci di pietra, lavorati e disposti con regolarità, rivestono la struttura muraria accentuando la forma geometrica solida degli elementi dell’organismo compositivo architettonico.
Il portale è di stile romanico ed è sormontato da un archivolto su cui vi è un punto luce, detto oculo.
Lo studioso Cerrotti la ricorda con il nome di Santa Maria delle Grazie, in quanto in essa veniva trasferita l’icona della Vergine del Miglio in occasione della festività. Questi parla di “un’antichissima chiesa, sita fuori le mura della porta Robustina”, dove “anticamente i vescovi di Bitonto per tradizione, prima di fare il loro in ingresso solenne in Diocesi – provenivano da Ruvo – si vestivano degli abiti pontificali”.
Fu restaurata nel 1946.
Fu restaurata nel 1946.
Nel 1997 una ditta edile offrì gratuitamente all’allora parroco don Cosimo Stellacci costosi lavori di adeguamento.
Lo schema di San Valentino è a navata unica coperta con due cupole, schema assai frequente nelle architetture religiose rurali (si veda S. Eustachio in agro di Giovinazzo).
Architetture simili le ritroviamo a Bitonto in corte S. Lucia, dove vi era un monastero di monache benedettine, e S. Egidio Vecchio in via Sedile (affine alla chiesa di Ognissanti in Valenzano edificata nel 1061).
Mercoledì 21 giugno alle ore 20 nella chiesetta di San Valentino (parrocchia Sant’Andrea Apostolo, parroco don Andrea Magistrale) in piazza Caduti del Terrorismo nel quartiere di porta robustina a Bitonto, il fisarmonicista Leonardo Di Gioia terrà il concerto dal titolo “Storie” in occasione della festa della musica.
– STORIE –
Leonardo Di Gioia | Jazz Accordion Solo
La fisarmonica: strumento popolare italiano per eccellenza; la si può ascoltare nel folklore delle varie regioni da Nord a Sud, nelle feste di paese dove guida le caratteristiche danze popolari e nelle balere romagnole.
Diventa tutt’altra cosa nelle mani del M° Leonardo Di Gioia: fisarmonicista eclettico, improvvisatore, camaleontico, sanguigno e passionale, inserito nell’ “Enciclopedia Mondiale dei Fisarmonicisti”, premiato come “Nuovo Talento della Fisarmonica Jazz” a Nizza, in Francia nel 2019, 21° tra i migliori 100 fisarmonicisti contemporanei al mondo secondo l’A.A.A. (American Accordionists Associations) e premiato come miglior strumentista 2020 nel “Sud ‘n Jazz Festival” di Roccella Jonica.
Allievo di grandi maestri, tra cui Richard Galliano, ha suonato al Talos, il festival di Pino Minafra, con Vincent Peirani.
“Storie” è il ritratto di un artista maturo e consapevole, un dialogo intimo tra l’esecutore e il proprio strumento, da ascoltare ad occhi chiusi, immaginando danze, popoli, paesaggi e culture a noi vicine e lontane.
Fuori dagli standard, in tutti i brani spiccano cantabilità, versatilità, fantasia, tocco, capacità interpretative, passando da una istintiva e naturale propensione all’improvvisazione dove malinconia, gioia, ironia, drammaticità, pathos e sogno coinvolgono l’ascoltatore in una ispirata, profonda, tumultuosa tempesta di sentimenti.
Il concerto è organizzato dall’associazione culturale Cenacolo dei Poeti nell’ambito del festival di poesia “le corti dei miracoli”. Ingresso libero, data l’esiguità dei posti si consiglia di prenotare telefonando a Nicola Abbondanza 3935389310
La festa della musica, che da 29 anni il Ministero lancia per salutare l’arrivo dell’estate, e che quest’anno ha il titolo “vivi la vita”, nasce in Francia nel 1982 e si diffonde in Italia a partire dal 1995 da Roma e Napoli. Sostenuta dal Ministero della Cultura e dalla Commissione Europea, la festa della musica è coordinata in Italia dall’Associazione Italiana per la Promozione della Festa della Musica, nel cui sito si legge
“un tessuto di percorsi e di stazioni che può trasformare, ridisegnare un ambiente, una città, un Paese” e ancora “questa struttura invisibile, come la città dei nastri di Calvino, diventa un intero Paese il cui tessuto connettivo è solo la musica e gli eventi a lei collegati”
in linea con gli intenti del Cenacolo dei Poeti che dedica questa estate il festival Le Corti dei Miracoli a Italo Calvino nel centenario della nascita.
Il Solstizio 2023 si verificherà mercoledì 21 giugno alle 16:57
Anche nella chiesetta di San Valentino, come nella Cattedrale di Bari, si verifica il fenomeno del sole che entra e illumina l’interno, per via dell’ orientamento del portale.
L’iniziativa sarà occasione per visitare la splendida chiesetta tra le più antiche di Puglia, collocata all’ingresso del centro storico di Bitonto entrando da Porta Robustina.
Sulla via Traiana che da Ruvo giunge a Bitonto, si erge la chiesetta di San Valentino (antico patrono di Bitonto) superbo esempio di chiesa a cupola in asse, oggi di pertinenza della Parrocchia di Sant’Andrea Apostolo e del Parroco don Andrea Magistrale.
Fondata nella prima metà del XII secolo è da annoverare tra i più antichi edifici religiosi di Bitonto, la cui struttura sia rimasta intatta, tranne pochi interventi successivi come il campanile a vela del XVI sec.
La chiesa venne fatta costruire dal giudice Maggiore (ivi sepolto assieme al figlio Valentino e Silvestro) per trasferirvi il titolo dalla Cattedrale consacrata all’Assunta. Venne poi donata da Silvestro all’abate Pierre di Cava dei Tirreni. Successivamente passò all’Ordine dei Cavalieri Templari e nel XVI secolo divenne proprietà del Capitolo e del clero bitontino.
Questa chiesetta ha un impianto a navata unica coperta da due cupole emisferiche raccordate da pennacchi e sostenute da arcate che poggiano su mezzi pilastri a croce addossati alle pareti.
Le cupole, all’esterno, sono nascoste da strutture di forma cubica con copertura piramidale.
Conci di pietra, lavorati e disposti con regolarità, rivestono la struttura muraria accentuando la forma geometrica solida degli elementi dell’organismo compositivo architettonico.
Il portale è di stile romanico ed è sormontato da un archivolto su cui vi è un punto luce, detto oculo.
Conci di pietra, lavorati e disposti con regolarità, rivestono la struttura muraria accentuando la forma geometrica solida degli elementi dell’organismo compositivo architettonico.
Il portale è di stile romanico ed è sormontato da un archivolto su cui vi è un punto luce, detto oculo.
Lo studioso Cerrotti la ricorda con il nome di Santa Maria delle Grazie, in quanto in essa veniva trasferita l’icona della Vergine del Miglio in occasione della festività. Questi parla di “un’antichissima chiesa, sita fuori le mura della porta Robustina”, dove “anticamente i vescovi di Bitonto per tradizione, prima di fare il loro in ingresso solenne in Diocesi – provenivano da Ruvo – si vestivano degli abiti pontificali”.
Fu restaurata nel 1946.
Fu restaurata nel 1946.
Nel 1997 una ditta edile offrì gratuitamente all’allora parroco don Cosimo Stellacci costosi lavori di adeguamento.
Lo schema di San Valentino è a navata unica coperta con due cupole, schema assai frequente nelle architetture religiose rurali (si veda S. Eustachio in agro di Giovinazzo).
Architetture simili le ritroviamo a Bitonto in corte S. Lucia, dove vi era un monastero di monache benedettine, e S. Egidio Vecchio in via Sedile (affine alla chiesa di Ognissanti in Valenzano edificata nel 1061).
Mercoledì 21 giugno alle ore 20 nella chiesetta di San Valentino (parrocchia Sant’Andrea Apostolo, parroco don Andrea Magistrale) in piazza Caduti del Terrorismo nel quartiere di porta robustina a Bitonto, il fisarmonicista Leonardo Di Gioia terrà il concerto dal titolo “Storie” in occasione della festa della musica.
– STORIE –
Leonardo Di Gioia | Jazz Accordion Solo
La fisarmonica: strumento popolare italiano per eccellenza; la si può ascoltare nel folklore delle varie regioni da Nord a Sud, nelle feste di paese dove guida le caratteristiche danze popolari e nelle balere romagnole.
Diventa tutt’altra cosa nelle mani del M° Leonardo Di Gioia: fisarmonicista eclettico, improvvisatore, camaleontico, sanguigno e passionale, inserito nell’ “Enciclopedia Mondiale dei Fisarmonicisti”, premiato come “Nuovo Talento della Fisarmonica Jazz” a Nizza, in Francia nel 2019, 21° tra i migliori 100 fisarmonicisti contemporanei al mondo secondo l’A.A.A. (American Accordionists Associations) e premiato come miglior strumentista 2020 nel “Sud ‘n Jazz Festival” di Roccella Jonica.
Allievo di grandi maestri, tra cui Richard Galliano, ha suonato al Talos, il festival di Pino Minafra, con Vincent Peirani.
“Storie” è il ritratto di un artista maturo e consapevole, un dialogo intimo tra l’esecutore e il proprio strumento, da ascoltare ad occhi chiusi, immaginando danze, popoli, paesaggi e culture a noi vicine e lontane.
Fuori dagli standard, in tutti i brani spiccano cantabilità, versatilità, fantasia, tocco, capacità interpretative, passando da una istintiva e naturale propensione all’improvvisazione dove malinconia, gioia, ironia, drammaticità, pathos e sogno coinvolgono l’ascoltatore in una ispirata, profonda, tumultuosa tempesta di sentimenti.
Il concerto è organizzato dall’associazione culturale Cenacolo dei Poeti nell’ambito del festival di poesia “le corti dei miracoli”. Ingresso libero, data l’esiguità dei posti si consiglia di prenotare telefonando a Nicola Abbondanza 3935389310
La festa della musica, che da 29 anni il Ministero lancia per salutare l’arrivo dell’estate, e che quest’anno ha il titolo “vivi la vita”, nasce in Francia nel 1982 e si diffonde in Italia a partire dal 1995 da Roma e Napoli. Sostenuta dal Ministero della Cultura e dalla Commissione Europea, la festa della musica è coordinata in Italia dall’Associazione Italiana per la Promozione della Festa della Musica, nel cui sito si legge
“un tessuto di percorsi e di stazioni che può trasformare, ridisegnare un ambiente, una città, un Paese” e ancora “questa struttura invisibile, come la città dei nastri di Calvino, diventa un intero Paese il cui tessuto connettivo è solo la musica e gli eventi a lei collegati”
in linea con gli intenti del Cenacolo dei Poeti che dedica questa estate il festival Le Corti dei Miracoli a Italo Calvino nel centenario della nascita.
Il Solstizio 2023 si verificherà mercoledì 21 giugno alle 16:57
Anche nella chiesetta di San Valentino, come nella Cattedrale di Bari, si verifica il fenomeno del sole che entra e illumina l’interno, per via dell’ orientamento del portale.
L’iniziativa sarà occasione per visitare la splendida chiesetta tra le più antiche di Puglia, collocata all’ingresso del centro storico di Bitonto entrando da Porta Robustina.
Sulla via Traiana che da Ruvo giunge a Bitonto, si erge la chiesetta di San Valentino (antico patrono di Bitonto) superbo esempio di chiesa a cupola in asse, oggi di pertinenza della Parrocchia di Sant’Andrea Apostolo e del Parroco don Andrea Magistrale.
Fondata nella prima metà del XII secolo è da annoverare tra i più antichi edifici religiosi di Bitonto, la cui struttura sia rimasta intatta, tranne pochi interventi successivi come il campanile a vela del XVI sec.
La chiesa venne fatta costruire dal giudice Maggiore (ivi sepolto assieme al figlio Valentino e Silvestro) per trasferirvi il titolo dalla Cattedrale consacrata all’Assunta. Venne poi donata da Silvestro all’abate Pierre di Cava dei Tirreni. Successivamente passò all’Ordine dei Cavalieri Templari e nel XVI secolo divenne proprietà del Capitolo e del clero bitontino.
Questa chiesetta ha un impianto a navata unica coperta da due cupole emisferiche raccordate da pennacchi e sostenute da arcate che poggiano su mezzi pilastri a croce addossati alle pareti.
Le cupole, all’esterno, sono nascoste da strutture di forma cubica con copertura piramidale.
Conci di pietra, lavorati e disposti con regolarità, rivestono la struttura muraria accentuando la forma geometrica solida degli elementi dell’organismo compositivo architettonico.
Il portale è di stile romanico ed è sormontato da un archivolto su cui vi è un punto luce, detto oculo.
Conci di pietra, lavorati e disposti con regolarità, rivestono la struttura muraria accentuando la forma geometrica solida degli elementi dell’organismo compositivo architettonico.
Il portale è di stile romanico ed è sormontato da un archivolto su cui vi è un punto luce, detto oculo.
Lo studioso Cerrotti la ricorda con il nome di Santa Maria delle Grazie, in quanto in essa veniva trasferita l’icona della Vergine del Miglio in occasione della festività. Questi parla di “un’antichissima chiesa, sita fuori le mura della porta Robustina”, dove “anticamente i vescovi di Bitonto per tradizione, prima di fare il loro in ingresso solenne in Diocesi – provenivano da Ruvo – si vestivano degli abiti pontificali”.
Fu restaurata nel 1946.
Fu restaurata nel 1946.
Nel 1997 una ditta edile offrì gratuitamente all’allora parroco don Cosimo Stellacci costosi lavori di adeguamento.
Lo schema di San Valentino è a navata unica coperta con due cupole, schema assai frequente nelle architetture religiose rurali (si veda S. Eustachio in agro di Giovinazzo).
Architetture simili le ritroviamo a Bitonto in corte S. Lucia, dove vi era un monastero di monache benedettine, e S. Egidio Vecchio in via Sedile (affine alla chiesa di Ognissanti in Valenzano edificata nel 1061).
Mercoledì 21 giugno alle ore 20 nella chiesetta di San Valentino (parrocchia Sant’Andrea Apostolo, parroco don Andrea Magistrale) in piazza Caduti del Terrorismo nel quartiere di porta robustina a Bitonto, il fisarmonicista Leonardo Di Gioia terrà il concerto dal titolo “Storie” in occasione della festa della musica.
– STORIE –
Leonardo Di Gioia | Jazz Accordion Solo
La fisarmonica: strumento popolare italiano per eccellenza; la si può ascoltare nel folklore delle varie regioni da Nord a Sud, nelle feste di paese dove guida le caratteristiche danze popolari e nelle balere romagnole.
Diventa tutt’altra cosa nelle mani del M° Leonardo Di Gioia: fisarmonicista eclettico, improvvisatore, camaleontico, sanguigno e passionale, inserito nell’ “Enciclopedia Mondiale dei Fisarmonicisti”, premiato come “Nuovo Talento della Fisarmonica Jazz” a Nizza, in Francia nel 2019, 21° tra i migliori 100 fisarmonicisti contemporanei al mondo secondo l’A.A.A. (American Accordionists Associations) e premiato come miglior strumentista 2020 nel “Sud ‘n Jazz Festival” di Roccella Jonica.
Allievo di grandi maestri, tra cui Richard Galliano, ha suonato al Talos, il festival di Pino Minafra, con Vincent Peirani.
“Storie” è il ritratto di un artista maturo e consapevole, un dialogo intimo tra l’esecutore e il proprio strumento, da ascoltare ad occhi chiusi, immaginando danze, popoli, paesaggi e culture a noi vicine e lontane.
Fuori dagli standard, in tutti i brani spiccano cantabilità, versatilità, fantasia, tocco, capacità interpretative, passando da una istintiva e naturale propensione all’improvvisazione dove malinconia, gioia, ironia, drammaticità, pathos e sogno coinvolgono l’ascoltatore in una ispirata, profonda, tumultuosa tempesta di sentimenti.
Il concerto è organizzato dall’associazione culturale Cenacolo dei Poeti nell’ambito del festival di poesia “le corti dei miracoli”. Ingresso libero, data l’esiguità dei posti si consiglia di prenotare telefonando a Nicola Abbondanza 3935389310
La festa della musica, che da 29 anni il Ministero lancia per salutare l’arrivo dell’estate, e che quest’anno ha il titolo “vivi la vita”, nasce in Francia nel 1982 e si diffonde in Italia a partire dal 1995 da Roma e Napoli. Sostenuta dal Ministero della Cultura e dalla Commissione Europea, la festa della musica è coordinata in Italia dall’Associazione Italiana per la Promozione della Festa della Musica, nel cui sito si legge
“un tessuto di percorsi e di stazioni che può trasformare, ridisegnare un ambiente, una città, un Paese” e ancora “questa struttura invisibile, come la città dei nastri di Calvino, diventa un intero Paese il cui tessuto connettivo è solo la musica e gli eventi a lei collegati”
in linea con gli intenti del Cenacolo dei Poeti che dedica questa estate il festival Le Corti dei Miracoli a Italo Calvino nel centenario della nascita.
Il Solstizio 2023 si verificherà mercoledì 21 giugno alle 16:57
Anche nella chiesetta di San Valentino, come nella Cattedrale di Bari, si verifica il fenomeno del sole che entra e illumina l’interno, per via dell’ orientamento del portale.
L’iniziativa sarà occasione per visitare la splendida chiesetta tra le più antiche di Puglia, collocata all’ingresso del centro storico di Bitonto entrando da Porta Robustina.
Sulla via Traiana che da Ruvo giunge a Bitonto, si erge la chiesetta di San Valentino (antico patrono di Bitonto) superbo esempio di chiesa a cupola in asse, oggi di pertinenza della Parrocchia di Sant’Andrea Apostolo e del Parroco don Andrea Magistrale.
Fondata nella prima metà del XII secolo è da annoverare tra i più antichi edifici religiosi di Bitonto, la cui struttura sia rimasta intatta, tranne pochi interventi successivi come il campanile a vela del XVI sec.
La chiesa venne fatta costruire dal giudice Maggiore (ivi sepolto assieme al figlio Valentino e Silvestro) per trasferirvi il titolo dalla Cattedrale consacrata all’Assunta. Venne poi donata da Silvestro all’abate Pierre di Cava dei Tirreni. Successivamente passò all’Ordine dei Cavalieri Templari e nel XVI secolo divenne proprietà del Capitolo e del clero bitontino.
Questa chiesetta ha un impianto a navata unica coperta da due cupole emisferiche raccordate da pennacchi e sostenute da arcate che poggiano su mezzi pilastri a croce addossati alle pareti.
Le cupole, all’esterno, sono nascoste da strutture di forma cubica con copertura piramidale.
Conci di pietra, lavorati e disposti con regolarità, rivestono la struttura muraria accentuando la forma geometrica solida degli elementi dell’organismo compositivo architettonico.
Il portale è di stile romanico ed è sormontato da un archivolto su cui vi è un punto luce, detto oculo.
Conci di pietra, lavorati e disposti con regolarità, rivestono la struttura muraria accentuando la forma geometrica solida degli elementi dell’organismo compositivo architettonico.
Il portale è di stile romanico ed è sormontato da un archivolto su cui vi è un punto luce, detto oculo.
Lo studioso Cerrotti la ricorda con il nome di Santa Maria delle Grazie, in quanto in essa veniva trasferita l’icona della Vergine del Miglio in occasione della festività. Questi parla di “un’antichissima chiesa, sita fuori le mura della porta Robustina”, dove “anticamente i vescovi di Bitonto per tradizione, prima di fare il loro in ingresso solenne in Diocesi – provenivano da Ruvo – si vestivano degli abiti pontificali”.
Fu restaurata nel 1946.
Fu restaurata nel 1946.
Nel 1997 una ditta edile offrì gratuitamente all’allora parroco don Cosimo Stellacci costosi lavori di adeguamento.
Lo schema di San Valentino è a navata unica coperta con due cupole, schema assai frequente nelle architetture religiose rurali (si veda S. Eustachio in agro di Giovinazzo).
Architetture simili le ritroviamo a Bitonto in corte S. Lucia, dove vi era un monastero di monache benedettine, e S. Egidio Vecchio in via Sedile (affine alla chiesa di Ognissanti in Valenzano edificata nel 1061).