Una fascinosa storia di passione e bellezza.
Ardore e sogno.
Tenacia e lungimiranza.
L’azienda “Casa Milo” è tutto questo e molto altro.
È, già nel nome, focolare che riscalda, pareti che rassicurano, memoria di un tempo mai perduto, che ognuno di noi custodisce nel cuore, che sa di profumi antichi e volti cari scolpiti nell’anima. Luogo prediletto che accoglie una famiglia desiderosa d’essere comunità. È “idea che si fa emozione“, come ha spiegato la vulcanica Marida Milo, direttrice commerciale Italia del gruppo familiare.
Sì, è una visione luminosa che si slancia oltre il limite del reale per farsi sublime disegno, che accende qualcosa dentro che potremmo nomare fantasia. Fantasia che, però, sposa la succulenta meraviglia delle creazioni – pasta fresca e secca, taralli di tutti i gusti, manicaretti vari – di questa azienda munifica e magnanima. L’ilare e divertita partecipazione dei dipendenti, altresì, è la testimonianza del sano e fecondo coinvolgimento di tutti al progetto.
In una cerimonia allegra non meno che commovente – Giuseppe, insigne managing director, ha ricordato i primi passi mossi nel buio, ieri, per affiorare alla luce del successo, oggi -, una sorta di bilancio di fine anno, presso Villa La Siragusa, domenica scorsa, è stata celebrata l’attività di questa invenzione tutta meridionale e pur ambiziosa, autentico punto di riferimento per tutto il tessuto economico, locale e non. Brand sempre più celebre nel mondo, che ha saputo accettare la sfida dell’innovazione intesa come ebbrezza di conoscenza, non paura dell’ignoto. Ed i numeri stanno a certificare inequivocabili una crescita progressiva ed esponenziale nel tempo.
Per questo, non poteva non andare a questi giovani, illuminati imprenditori, ultimi di quattro generazioni – data al 1870 l’incipit dell’avventura, e fondamentale anche l’apporto del saggio Saverio, purchaising manager, e dell'”internazionale” Giovanni, export manager, ecco i quattro figli del capostipite Nicola – la profonda gratitudine del sindaco metropolitano Antonio Decaro, del primo cittadino Francesco Paolo Ricci e del suo omologo palese Tommaso Amendolara, ché ben due stabilimenti son produttivi proprio nella di lui terra.
Allietati dalla voce suadente del grande artista Nino Schettini, accompagnato dal versatile Sergio Schiavone, tutti i presenti – immortalati dall’obiettivo geniale di Antonella Aresta – hanno vissuto una serata in meritata allegrezza.
Felici di vivere un presente memore di un passato esemplare e sognante un futuro di grandezza.