I giovani di oggi non possono sapere. E, forse, neppure capire, e non sarebbe manco colpa loro, ora che le giornate sono scandite da social smartphone new media e le sette note galleggiano fra spotify, amazon e chissà quale altra piattaforma. Sistematevi pure nella macchina del tempo e sognate… Erano gli ultimi decenni del secolo scorso, il tramonto di un’epoca, a mezza via fra tormenti ideologici quasi al capolinea e luccicanti fasti di una vita felice. Da bere tutta d’un fiato. Gli appuntamenti dati sulla parola al mattino senza buffa conferma su whatsapp, le folli corse in moto, i pomeriggi a giocare a calcio per strada, le mirabili pizzate alla Prinz Brau di Lillino o a Oronzo o ad Angelo del Ragno Verde (che resiste e perciò stesso Dio lo abbia sempre in gloria), le prime ardite, timide serate in discoteca, la voce spericolata delle radio private cioè libere che ti raggiungeva ovunque. Perché Bitonto ne era la capitale: Radio Annuncio, Radio Ulivo, Radio Charlie, Radio One e chissà quante ne dimentico, fra gli esordi dei pionieri persino nelle frazioni e tentativi fugaci comunque eroici. E sapete chi erano gli autentici miti che ci facevano viaggiare sulle ali di melodie mixate alla perfezione: i disc jokey, quelli che con i piatti facevano meraviglie, sapevano incantare, ci tenevano aggiornati sulle tendenze musicali che piovevano qui da tutto il mondo. Ecco, loro sì che erano i primi, veri paladini della globalizzazione, ancora fatta di arte e gusto. Ecco perché Angelo De Renzo, che per tutti era – difficile e doloroso usare l’imperfetto, vista l’improvvisa morte di ieri – un giovane imprenditore simpatico e signorile, Viviana Minervini, la direttrice di Radio Doppio Zero ha ricordato, infatti, la sua disponibilità a sostenere le iniziative della sua testata. Ed ecco spiegato l’arcano: Angelo, oltre a tutte le qualità suddette che gli riconoscevano, era anche e soprattutto un dj versatile e impareggiabile, come bene ha narrato con dolcezza Nicola Vacca: “Angelo per me ha rappresentato tutta la mia adolescenza e amicizia davanti a quel microfono di Radio One che mi ha visto crescere artisticamente e divertirmi soprattutto….. Angelo è stato il primo regista che ho avuto che mi ha suggerito tanti piccoli accorgimenti da narrare in radio e per radio. Sempre disponibile, sempre affabile , sempre col sorriso sulle labbra, sempre gentile, sempre educato e si arrabbiava raramente , per cose veramente importanti che non riusciva a tollerare. Sono stati anni fantastici quelli della radio dove poi si sono avvicinati Gigi e Beppe Savoni così piccolini ma così grandi e talentuosi….. Dove poi è arrivato Antonio Garofalo a far girare i dischi…. C’era un monumento come Amerigo De Fano che già li faceva girare, in quei pomeriggi assolati con le finestre chiuse per non far sentire il rumore fuori…. Vincenzo Abbatantuono che tuonava dalla redazione giornalistica….Era un mondo fantastico che non c’è più che ha unito amicizie e quant’altro….. E seppur la vita ci ha portato in situazioni diverse,ogni volta il ritrovarsi a Bitonto era una festa di ricordi. Nell’ultimo periodo Angelo più volte ha collaborato con Radio00, attraverso la realizzazione di spot e promo della sua azienda, ed era sempre ben felice di farlo, perché vedeva l’amore e la passione che ci mettevamo nel farlo.Unica “pecca”? Era tifoso sfegatato interista e si scontrava con me tante volte…..cosi come tante volte ha collaborato con la fondazione ” Pupi” di Xavier Zanetti per solidarietà e beneficenza….. Ma lui era schivo e non voleva farlo sapere in giro perché le persone per bene la beneficenza la fanno in silenzio…..Sto cercando ancora di spiegarmi cosa sia successo ma non riesco e non riuscirò a farlo, se non guardare in maniera ebete il suo manifesto funebre e chiedermi perché……Lui avrebbe risposto ” Coli’ così va la vita, così hanno deciso lassù…..non ci possiamo fare niente”.
E con un post commovente un monumento qual è Gigi Savoni ha salutato un “fratello”: “I pomeriggi in radio,
le sere in radio,
le notti in radio.
Le dirette improvvisate a qualsiasi ora del giorno,
i panini con la coppata di Pina,
le cisterne di Estathe,
il DBOC (dance by one corporation),
le abbuffate da “lo spuntino,
Riccione,
il Nightwave,
l’hotel Poker,
le nottate intere in studio da Nuccio,
il tuo Grillo della Piaggio, su cui ti vedevo spuntare ogni giorno dal fondo di via Cantore.
Mix One,
la Hit One,
i tranci di pizza de “La rustichella”…..
…non dimenticherò mai.
Non TI dimenticherò mai.
Buon viaggio, Amico mio.
Lightcream for ever”, ma un po’ tutti i protagonisti di quella inobliabile stagione l’hanno fatto. Già, impossibile dimenticare. E chi ha donato ore di leggerezza agli altri, mercé la musica, sa farsi vento per carezzare chi lo ha amato e, soffrendo, resta quaggiù…