Tornare ad essere comunità, a riappropriarsi di vie e piazze, con la fierezza dell’essere bitontini e conciliando tradizione, arte e musica. È ciò che si prepara a vivere Bitonto per la festa patronale: se da un lato si rievoca la storica Battaglia del 26 maggio 1734 – che diede avvio al Regno di Napoli – quando la Vergine disse al generale Montemar di non toccare Bitonto perché «la pupilla dei suoi occhi», dall’altro è un momento in cui ritrovarsi per far festa. «Abbiamo pensato un maggio che sia fatto di fede, storia e tradizione – ha spiegato il sindaco Francesco Ricci –. La festa rappresenta un momento di crescita per riannodare la città». L’Immacolata, nel mese mariano, ha sostato «non solo nelle parrocchie cittadine, ma anche nell’Hospice, nella Casa di riposo e al Santuario dei Santi Medici, per affidare i più fragili e gli ammalati all’intercessione della Madonna», ha spiegato don Marino, parroco della Cattedrale, annunciando che il giorno della festa, la Messa Solenne sarà presieduta da Mons. Vito Piccinonna. Alla processione serale, seguirà il concerto lirico-sinfonico dell’orchestra “Davide delle Cese”. Per il cartellone degli eventi «abbiamo privilegiato la partecipazione di artisti bitontini e aspetti che rinvengono dalle storie e dalle arti, con una lettura variegata dei tempi storici», ha spiegato Nicola Pice, presidente del Comitato Feste Patronali. Così si «Rilegge la memoria» attraverso la mostra “Sic aurora consurgens” curata da Tina Masciale nella Cappella Bovio – Damascelli e l’allestimento (dal 24 al 30 maggio) nella cripta della Cattedrale “Hoc opus fecit” realizzata da Nicola Petta. Il 25 e 27 maggio spazio agli spettacoli: si parte con “Ai confini dell’anima”, che seguirà il tradizionale momento dello scoprimento del quadro del miracolo sotto porta Baresana, in cui si rievocherà la Battaglia attraverso la danza area di Elisa Barucchieri, la parola recitata di Rossella Giuliano e Leonardo Capaldi, e la musica del Time2Quartet, con Dario Cappiello alla viola e la voce di Mariella Liso. A chiusura i versi d’invocazione alla pace del poeta cileno German Rojas. Il palco, allestito in piazza Marconi, sarà poi ceduto a Nino Schettini con la Cromatika Tour Band. Il 27 maggio si viaggia su “Stelle Mediterranee”: una serata, ideata e diretta da Raffaello Fusaro, in cui si intrecceranno sonorità, tradizioni e identità. Si parte con la musica partenopea di Lina Sastri, passando per il sassofonista Marco Zurzolo e terminando col blues metropolitano di Tony Esposito. Idealmente si arriva in Sicilia con il polistrumentista Mario Incudine e si risale in Puglia con il pianista Costantino Carrara e il cantante Bungaro. Chiuderà la serata il gruppo di musica popolare “Alla Bua”. Si chiuderà il 28 maggio con la storica coverband di Ligabue “Sopravvissuti-Sopravviventi”.