Dopo l’approvazione della mozione per la messa in sicurezza della strada provinciale 231 nell’emiciclo cittadino, il consigliere d’opposizione Franco Natilla (I Riformisti Fronte del lavoro) fa il punto sugli interventi messi in atto negli ultimi vent’anni.
“L’ennesimo sinistro mortale verificatosi sulla strada provinciale 231 e soprattutto il decesso di quattro giovanissime vite meritava un maggiore rispetto e un minimo di coraggio in ordine alla denuncia e alla proposta. Il tutto, invece, si è ridotto al solito mero e servile auspicio acché, forse fra altri vent’anni, si possa vedere risolto il problema che affligge e ha afflitto la nostra comunità.
La pericolosità di quella strada maledetta è stata più volte e documentalmente, portata all’attenzione delle competenti autorità.
Risale al 2003 la firma di un accordo di programma tra Ministero dell’Economia, Ministero delle Infrastrutture, Anas, Enav, Regione Puglia e Provincia di Bari che prevedeva lo stanziamento di 20 milioni di euro per la messa in sicurezza della provinciale 231, ex statale 98. L’idea progettuale prevedeva ben tre interventi che riguardavano il nostro territorio da Modugno fino alla poligonale, l’eliminazione degli attraversamenti a raso e lo spartitraffico.
Da allora una serie di accordi non rispettati ora da un ente ora dall’altro… sino ad arrivare al 2016 quando le risorse vennero destinate ad altro e diverso intervento. Le uniche rimaste disponibili si erano ridotte a circa 4 milioni di euro.
Nel frattempo, alla Città metropolitana posero mano ad altre ipotesi progettuali per le quali occorrevano altre risorse e venne chiamato a contribuire anche il Comune di Bitonto con lo stanziamento di 800mila euro mai erogati, come pure l’Asi che non ha mai erogato il contributo sottoscritto.
Addirittura, dalla documentazione in atti, si evince un ritardo della Città metropolitana a riscontrare una richiesta regionale, reiterata due volte, soltanto dieci mesi dopo! Ancora una volta, nel mese di novembre 2022 le risorse ammontanti ad oltre 17 milioni di euro vengono revocate!
A questo punto la Città metropolitana tira fuori un progetto sul tratto che comprende l’incrocio con la strada per Palombaio sino alla intersezione con l’incrocio con via Ammiraglio Vacca, tralasciando gli altri due per mancanza di copertura finanziaria (si è appreso che l’ipotesi di finanziamento sarebbe prevista sul bilancio del 2027!).
Questi i fatti in estrema sintesi e di questo avremmo voluto discutere in Consiglio comunale, individuando le responsabilità politiche di quei vertici metropolitani responsabili di aver fatto scempio dei diritti della nostra città.
Riteniamo che il rispetto verso i cittadini e soprattutto il soddisfacimento degli interessi e delle attese della collettività non si realizza con timidi e servili declamazioni, ma attivandosi in maniera concreta soprattutto quando, cosa non sempre accaduta, vengono stanziate le risorse necessarie. È quindi giusto chiedersi, in oltre vent’anni, perché le predette risorse non siano state utilizzate, perché in oltre 20 anni i vertici della Provincia di Bari e successivamente della Città metropolitana e i responsabili amministrativi (sindaci e assessori di Bitonto) nulla hanno fatto, pur avendone la possibilità, sino ad arrivare alla beffa di vedersi revocare l’assegnazione delle somme e ancor più grave utilizzare, solo da ultimo, una risorsa residuale per opere sostanzialmente meno importanti, così tradendo le originarie motivazioni e destinazioni delle stesse.
Capiamo l’imbarazzo dei consiglieri di maggioranza, vista la necessità di “coprire” le responsabilità di esponenti della propria parte politica, ma così facendo si tradisce e si offende la verità dei fatti, aggiungendo alla tragedia la beffa.
Un Comune serio non può non rassegnare in primis una precisa denuncia e in secondo luogo una chiara e circostanziata (quanto ai tempi) proposta operativa per risolvere il gravissimo problema.
Queste le ragioni per le quali non potevamo sottoscrivere la “annacquata” e sostanzialmente inutile mozione approvata con la ingenua complicità di un neofita consigliere di opposizione, le cui buone intenzioni sono state cinicamente strumentalizzate.
E per quanto riguarda il sindaco, ha perso una favorevole occasione per fare una dovuta e doverosa sintesi delle diverse posizioni al di là della narrazione falsa e scioccamente strumentale ed evasiva resa da qualche consigliere di maggioranza per cercare di lavarsi la coscienza di fronte ad una così grande tragedia”.
Dopo l’approvazione della mozione per la messa in sicurezza della strada provinciale 231 nell’emiciclo cittadino, il consigliere d’opposizione Franco Natilla (I Riformisti Fronte del lavoro) fa il punto sugli interventi messi in atto negli ultimi vent’anni.
“L’ennesimo sinistro mortale verificatosi sulla strada provinciale 231 e soprattutto il decesso di quattro giovanissime vite meritava un maggiore rispetto e un minimo di coraggio in ordine alla denuncia e alla proposta. Il tutto, invece, si è ridotto al solito mero e servile auspicio acché, forse fra altri vent’anni, si possa vedere risolto il problema che affligge e ha afflitto la nostra comunità.
La pericolosità di quella strada maledetta è stata più volte e documentalmente, portata all’attenzione delle competenti autorità.
Risale al 2003 la firma di un accordo di programma tra Ministero dell’Economia, Ministero delle Infrastrutture, Anas, Enav, Regione Puglia e Provincia di Bari che prevedeva lo stanziamento di 20 milioni di euro per la messa in sicurezza della provinciale 231, ex statale 98. L’idea progettuale prevedeva ben tre interventi che riguardavano il nostro territorio da Modugno fino alla poligonale, l’eliminazione degli attraversamenti a raso e lo spartitraffico.
Da allora una serie di accordi non rispettati ora da un ente ora dall’altro… sino ad arrivare al 2016 quando le risorse vennero destinate ad altro e diverso intervento. Le uniche rimaste disponibili si erano ridotte a circa 4 milioni di euro.
Nel frattempo, alla Città metropolitana posero mano ad altre ipotesi progettuali per le quali occorrevano altre risorse e venne chiamato a contribuire anche il Comune di Bitonto con lo stanziamento di 800mila euro mai erogati, come pure l’Asi che non ha mai erogato il contributo sottoscritto.
Addirittura, dalla documentazione in atti, si evince un ritardo della Città metropolitana a riscontrare una richiesta regionale, reiterata due volte, soltanto dieci mesi dopo! Ancora una volta, nel mese di novembre 2022 le risorse ammontanti ad oltre 17 milioni di euro vengono revocate!
A questo punto la Città metropolitana tira fuori un progetto sul tratto che comprende l’incrocio con la strada per Palombaio sino alla intersezione con l’incrocio con via Ammiraglio Vacca, tralasciando gli altri due per mancanza di copertura finanziaria (si è appreso che l’ipotesi di finanziamento sarebbe prevista sul bilancio del 2027!).
Questi i fatti in estrema sintesi e di questo avremmo voluto discutere in Consiglio comunale, individuando le responsabilità politiche di quei vertici metropolitani responsabili di aver fatto scempio dei diritti della nostra città.
Riteniamo che il rispetto verso i cittadini e soprattutto il soddisfacimento degli interessi e delle attese della collettività non si realizza con timidi e servili declamazioni, ma attivandosi in maniera concreta soprattutto quando, cosa non sempre accaduta, vengono stanziate le risorse necessarie. È quindi giusto chiedersi, in oltre vent’anni, perché le predette risorse non siano state utilizzate, perché in oltre 20 anni i vertici della Provincia di Bari e successivamente della Città metropolitana e i responsabili amministrativi (sindaci e assessori di Bitonto) nulla hanno fatto, pur avendone la possibilità, sino ad arrivare alla beffa di vedersi revocare l’assegnazione delle somme e ancor più grave utilizzare, solo da ultimo, una risorsa residuale per opere sostanzialmente meno importanti, così tradendo le originarie motivazioni e destinazioni delle stesse.
Capiamo l’imbarazzo dei consiglieri di maggioranza, vista la necessità di “coprire” le responsabilità di esponenti della propria parte politica, ma così facendo si tradisce e si offende la verità dei fatti, aggiungendo alla tragedia la beffa.
Un Comune serio non può non rassegnare in primis una precisa denuncia e in secondo luogo una chiara e circostanziata (quanto ai tempi) proposta operativa per risolvere il gravissimo problema.
Queste le ragioni per le quali non potevamo sottoscrivere la “annacquata” e sostanzialmente inutile mozione approvata con la ingenua complicità di un neofita consigliere di opposizione, le cui buone intenzioni sono state cinicamente strumentalizzate.
E per quanto riguarda il sindaco, ha perso una favorevole occasione per fare una dovuta e doverosa sintesi delle diverse posizioni al di là della narrazione falsa e scioccamente strumentale ed evasiva resa da qualche consigliere di maggioranza per cercare di lavarsi la coscienza di fronte ad una così grande tragedia”.
Dopo l’approvazione della mozione per la messa in sicurezza della strada provinciale 231 nell’emiciclo cittadino, il consigliere d’opposizione Franco Natilla (I Riformisti Fronte del lavoro) fa il punto sugli interventi messi in atto negli ultimi vent’anni.
“L’ennesimo sinistro mortale verificatosi sulla strada provinciale 231 e soprattutto il decesso di quattro giovanissime vite meritava un maggiore rispetto e un minimo di coraggio in ordine alla denuncia e alla proposta. Il tutto, invece, si è ridotto al solito mero e servile auspicio acché, forse fra altri vent’anni, si possa vedere risolto il problema che affligge e ha afflitto la nostra comunità.
La pericolosità di quella strada maledetta è stata più volte e documentalmente, portata all’attenzione delle competenti autorità.
Risale al 2003 la firma di un accordo di programma tra Ministero dell’Economia, Ministero delle Infrastrutture, Anas, Enav, Regione Puglia e Provincia di Bari che prevedeva lo stanziamento di 20 milioni di euro per la messa in sicurezza della provinciale 231, ex statale 98. L’idea progettuale prevedeva ben tre interventi che riguardavano il nostro territorio da Modugno fino alla poligonale, l’eliminazione degli attraversamenti a raso e lo spartitraffico.
Da allora una serie di accordi non rispettati ora da un ente ora dall’altro… sino ad arrivare al 2016 quando le risorse vennero destinate ad altro e diverso intervento. Le uniche rimaste disponibili si erano ridotte a circa 4 milioni di euro.
Nel frattempo, alla Città metropolitana posero mano ad altre ipotesi progettuali per le quali occorrevano altre risorse e venne chiamato a contribuire anche il Comune di Bitonto con lo stanziamento di 800mila euro mai erogati, come pure l’Asi che non ha mai erogato il contributo sottoscritto.
Addirittura, dalla documentazione in atti, si evince un ritardo della Città metropolitana a riscontrare una richiesta regionale, reiterata due volte, soltanto dieci mesi dopo! Ancora una volta, nel mese di novembre 2022 le risorse ammontanti ad oltre 17 milioni di euro vengono revocate!
A questo punto la Città metropolitana tira fuori un progetto sul tratto che comprende l’incrocio con la strada per Palombaio sino alla intersezione con l’incrocio con via Ammiraglio Vacca, tralasciando gli altri due per mancanza di copertura finanziaria (si è appreso che l’ipotesi di finanziamento sarebbe prevista sul bilancio del 2027!).
Questi i fatti in estrema sintesi e di questo avremmo voluto discutere in Consiglio comunale, individuando le responsabilità politiche di quei vertici metropolitani responsabili di aver fatto scempio dei diritti della nostra città.
Riteniamo che il rispetto verso i cittadini e soprattutto il soddisfacimento degli interessi e delle attese della collettività non si realizza con timidi e servili declamazioni, ma attivandosi in maniera concreta soprattutto quando, cosa non sempre accaduta, vengono stanziate le risorse necessarie. È quindi giusto chiedersi, in oltre vent’anni, perché le predette risorse non siano state utilizzate, perché in oltre 20 anni i vertici della Provincia di Bari e successivamente della Città metropolitana e i responsabili amministrativi (sindaci e assessori di Bitonto) nulla hanno fatto, pur avendone la possibilità, sino ad arrivare alla beffa di vedersi revocare l’assegnazione delle somme e ancor più grave utilizzare, solo da ultimo, una risorsa residuale per opere sostanzialmente meno importanti, così tradendo le originarie motivazioni e destinazioni delle stesse.
Capiamo l’imbarazzo dei consiglieri di maggioranza, vista la necessità di “coprire” le responsabilità di esponenti della propria parte politica, ma così facendo si tradisce e si offende la verità dei fatti, aggiungendo alla tragedia la beffa.
Un Comune serio non può non rassegnare in primis una precisa denuncia e in secondo luogo una chiara e circostanziata (quanto ai tempi) proposta operativa per risolvere il gravissimo problema.
Queste le ragioni per le quali non potevamo sottoscrivere la “annacquata” e sostanzialmente inutile mozione approvata con la ingenua complicità di un neofita consigliere di opposizione, le cui buone intenzioni sono state cinicamente strumentalizzate.
E per quanto riguarda il sindaco, ha perso una favorevole occasione per fare una dovuta e doverosa sintesi delle diverse posizioni al di là della narrazione falsa e scioccamente strumentale ed evasiva resa da qualche consigliere di maggioranza per cercare di lavarsi la coscienza di fronte ad una così grande tragedia”.
Dopo l’approvazione della mozione per la messa in sicurezza della strada provinciale 231 nell’emiciclo cittadino, il consigliere d’opposizione Franco Natilla (I Riformisti Fronte del lavoro) fa il punto sugli interventi messi in atto negli ultimi vent’anni.
“L’ennesimo sinistro mortale verificatosi sulla strada provinciale 231 e soprattutto il decesso di quattro giovanissime vite meritava un maggiore rispetto e un minimo di coraggio in ordine alla denuncia e alla proposta. Il tutto, invece, si è ridotto al solito mero e servile auspicio acché, forse fra altri vent’anni, si possa vedere risolto il problema che affligge e ha afflitto la nostra comunità.
La pericolosità di quella strada maledetta è stata più volte e documentalmente, portata all’attenzione delle competenti autorità.
Risale al 2003 la firma di un accordo di programma tra Ministero dell’Economia, Ministero delle Infrastrutture, Anas, Enav, Regione Puglia e Provincia di Bari che prevedeva lo stanziamento di 20 milioni di euro per la messa in sicurezza della provinciale 231, ex statale 98. L’idea progettuale prevedeva ben tre interventi che riguardavano il nostro territorio da Modugno fino alla poligonale, l’eliminazione degli attraversamenti a raso e lo spartitraffico.
Da allora una serie di accordi non rispettati ora da un ente ora dall’altro… sino ad arrivare al 2016 quando le risorse vennero destinate ad altro e diverso intervento. Le uniche rimaste disponibili si erano ridotte a circa 4 milioni di euro.
Nel frattempo, alla Città metropolitana posero mano ad altre ipotesi progettuali per le quali occorrevano altre risorse e venne chiamato a contribuire anche il Comune di Bitonto con lo stanziamento di 800mila euro mai erogati, come pure l’Asi che non ha mai erogato il contributo sottoscritto.
Addirittura, dalla documentazione in atti, si evince un ritardo della Città metropolitana a riscontrare una richiesta regionale, reiterata due volte, soltanto dieci mesi dopo! Ancora una volta, nel mese di novembre 2022 le risorse ammontanti ad oltre 17 milioni di euro vengono revocate!
A questo punto la Città metropolitana tira fuori un progetto sul tratto che comprende l’incrocio con la strada per Palombaio sino alla intersezione con l’incrocio con via Ammiraglio Vacca, tralasciando gli altri due per mancanza di copertura finanziaria (si è appreso che l’ipotesi di finanziamento sarebbe prevista sul bilancio del 2027!).
Questi i fatti in estrema sintesi e di questo avremmo voluto discutere in Consiglio comunale, individuando le responsabilità politiche di quei vertici metropolitani responsabili di aver fatto scempio dei diritti della nostra città.
Riteniamo che il rispetto verso i cittadini e soprattutto il soddisfacimento degli interessi e delle attese della collettività non si realizza con timidi e servili declamazioni, ma attivandosi in maniera concreta soprattutto quando, cosa non sempre accaduta, vengono stanziate le risorse necessarie. È quindi giusto chiedersi, in oltre vent’anni, perché le predette risorse non siano state utilizzate, perché in oltre 20 anni i vertici della Provincia di Bari e successivamente della Città metropolitana e i responsabili amministrativi (sindaci e assessori di Bitonto) nulla hanno fatto, pur avendone la possibilità, sino ad arrivare alla beffa di vedersi revocare l’assegnazione delle somme e ancor più grave utilizzare, solo da ultimo, una risorsa residuale per opere sostanzialmente meno importanti, così tradendo le originarie motivazioni e destinazioni delle stesse.
Capiamo l’imbarazzo dei consiglieri di maggioranza, vista la necessità di “coprire” le responsabilità di esponenti della propria parte politica, ma così facendo si tradisce e si offende la verità dei fatti, aggiungendo alla tragedia la beffa.
Un Comune serio non può non rassegnare in primis una precisa denuncia e in secondo luogo una chiara e circostanziata (quanto ai tempi) proposta operativa per risolvere il gravissimo problema.
Queste le ragioni per le quali non potevamo sottoscrivere la “annacquata” e sostanzialmente inutile mozione approvata con la ingenua complicità di un neofita consigliere di opposizione, le cui buone intenzioni sono state cinicamente strumentalizzate.
E per quanto riguarda il sindaco, ha perso una favorevole occasione per fare una dovuta e doverosa sintesi delle diverse posizioni al di là della narrazione falsa e scioccamente strumentale ed evasiva resa da qualche consigliere di maggioranza per cercare di lavarsi la coscienza di fronte ad una così grande tragedia”.