Perché è stata “abolita” la Consulta della disabilità? È polemica sul nuovo Regolamento degli organismi partecipazione licenziato dal Consiglio comunale a fine marzo e con cui sono tornate in auge proprio le consulte, assenti negli ultimi dieci anni (clicca qui per articolo https://bit.ly/3mH9UuI). A riguardo non è passato in secondo piano l’aspetto che quella – specifica – della disabilità non esiste più (almeno come nome) in quanto inglobata in una nuova, quella delle donne, pari opportunità, inclusione e volontariato. Alcuni addetti ai lavori non ci stanno e hanno chiesto delucidazioni direttamente a Palazzo Gentile.
Caldarola “attacca”. «Aver abolito la Consulta per le politiche a favore delle persone con disabilità – sottolinea Angelo Caldarola, presidente della Rete delle organizzazioni dell’area della disabilità (Road) – di fatto spersonalizza i veri problemi quotidiani che ogni singola persona con disabilità della comunità di Bitonto, Mariotto e Palombaio con le loro famiglie, affronta quotidianamente sulla propria pelle. Alla frammentazione generica è opportuno imporre metodi di potenziamento individualizzato della governance di prossimità e il superamento sinergico delle barriere che vengono opposte». Sempre la Road, inoltre, ha deciso di scrivere direttamente al sindaco, Francesco Paolo Ricci, chiedendo che la Consulta della disabilità venga istituita nello Statuto comunale.
“Fondamentale partire adesso”. «L’aggiornamento del Regolamento – sottolinea l’assessore Serena Rita Schiraldi – proviene da un lavoro svolto dal precedente Consiglio comunale e lo abbiamo voluto portare a termine nel più breve tempo possibile. Modificare nuovamente la “dicitura” delle nuove consulte avrebbe comportato un allungamento ulteriore dei tempi. Credo sia adesso fondamentale partire con questo organismo e lavorare successivamente tra consulte e Consiglio comunale per qualsivoglia modifica migliorativa».