“La mafia non è soltanto un modello criminale. È un modello patologico di stare insieme e di condizionale le logiche della convivenza. Contrastarla significa quindi, non solo effettuare operazioni di repressione, ma anche testimoniare i valori della costituzione, della libertà, dell’eguaglianza”.
Una lotta che deve cominciare tra i banchi di scuola, secondo il sostituto procuratore antimafia e antiterrorismo, Giuseppe Gatti, tra i relatori sabato a Bitonto del convegno “Parliamo di (Anti)Mafia”.
Promotore dell’incontro, patrocinato da Comune, Libera Puglia e Avviso Pubblico, il liceo classico “Carmine Sylos”, che ha voluto offrire agli alunni delle classi terze e quarte l’occasione per discutere in particolare sul tema di latitanze e intercettazioni, strumenti queste ultime che “non andrebbero toccate”.
“Sono indispensabili per contrastare non solo la criminalità organizzata, ma tutta una serie di condotte illegali gravissime e di grandissimo impatto sul tessuto sociale” il pensiero del procuratore di Taranto, Eugenia Pontassuglia, intervenuta alla manifestazione.
“La mafia non comunica più con pizzini – ha continuato Gatti -, ma con criptofonini”. Tecnologie che riescono ad utilizzare, perché possono contare su professionisti asserviti.
“Oggi la mafia corrompe più che uccidere – l’osservazione rassegnata agli studenti -, e si serve dell’omertà. Le latitanze sono l’espressione di questo codice di legalità mafiosa, che tutti contribuiamo a costruire per paura o convenienza”.
“Dobbiamo sviluppare dentro di noi un codice di valori alternativo” la sua chiosa, fatta propria anche dal governatore della Puglia, Michele Emiliano.
“La mafia è un cancro da estirpare” le parole del presidente regionale che ha invitato i giovanissimi studenti a non lasciarsi tentare dai facili guadagni. “Non esistono mafiosi di successo, ma sono stati tutti privati della loro vita, o morendo o trascorrendola in carcere”.
Al dibattito, moderato dal sociologo Nicola Schingaro e dalla rappresentante della Consulta Provinciale degli Studenti Giulia Ricci, hanno partecipato anche il Comandante dello Squadrone Eliportato Cacciatori Puglia, Antonio Trocino, il Dirigente della Squadra Mobile di Bari, Filippo Portoghese, il Presidente della Fondazione Antimafia Regionale “Stefano Fumarulo”, Angelo Pansini e il Consigliere Metropolitano con delega alla Programmazione scolastica, Marco Bronzini.
In platea i rappresentanti di tutte le forze dell’ordine, a testimoniare che “le istituzioni sono vicine a voi” come ricordato dal sindaco Francesco Paolo Ricci. Suo l’invito agli studenti di dar vita anche a Bitonto ad un presidio di “Libera contro le mafie”.