Ogni anno mani attente, occhi segnati da un senso di profonda fede e amore per la tradizione ergono bellezza tale da ammirare con silenziosa preghiera. L’artigiano Franco Vacca e l’ingegnere Vitantonio Vacca, entrambi di Bitonto, hanno scritto un’altra pagina di storia locale con la realizzazione del trofeo che custodisce il Legno Santo all’interno di una croce d’argento e cristallo del 1887. Ha sfilato nella solenne processione del Venerdì Santo curata dall’Arciconfraternita di Santa Maria del Suffragio. Gli artisti si sono ispirati al fonte battesimale della scuola di Bernardo Rossellino situato nella cripta del duomo di Pienza. È dal 2017, dunque per il sesto anno consecutivo, che i Vacca sono impegnati nella realizzazione di questa macchina processionale. «Lo faccio esclusivamente per devozione -ha raccontato l’artigiano-. Lo dedico agli anziani e ai malati, a loro va la mia preghiera». C’è stato un ritorno alla tradizione, negli ultimi anni coniugata, invece, all’innovazione con il ricorso alla stampa 3D. Il trofeo è stato interamente coperto da undici mila fiori, ordinati da fiorai del territorio. Sono stati colti alcuni riferimenti alla simbologia cristiana. Il bianco alla luce divina, trasfigurazione e purificazione; il rosso alla passione; il rosa alla gioia e speranza; la rosa all’amore e alla bellezza che sopravvivono alla morte. La struttura, alta all’incirca quattro metri, è stata progettata dall’ingegnere Vacca in modo tale che fosse facilitato il passaggio sotto alcuni archi del centro storico e l’entrata nella chiesa del Purgatorio. Lo scorso anno per ovviare a queste difficoltà, fu montata una croce removibile, mentre ieri i cittadini sono stati stupiti da un nuovo particolare: una stella tridimensionale i cui colori hanno erano gli stessi del trofeo. Nell’Apocalisse Gesù risorto si autodefinisce stella, ma con la qualità della risurrezione. «Io, Gesù, ho mandato il mio angelo per testimoniare a voi queste cose riguardo le Chiese. Io sono la radice e la stirpe di Davide, la stella radiosa del mattino» (Ap. 22,16). Gesù discendente di Davide, vero re, è la stella radiosa del mattino, la più brillante che precede l’alba del giorno di Dio. Come la prima stella del firmamento accende la luce del giorno così Gesù, con la sua risurrezione, ha acceso già il giorno che non avrà fine. È quella stessa luce che ha illuminato le speranze dei fedeli che numerosi fedeli nella processione di Gala, a partire dai portatori delle statue nei cui occhi, specie al rientro nella Chiesa del Purgatorio, era palpabile la grande emozione che ha trasformato la loro stanchezza e il peso sulle loro spalle in straordinaria forza e amore. Posate le statue, come sempre, si sono lasciati andare in un abbraccio. La commozione mozzava i loro fiati, mentre con lo sguardo alle sacre immagini hanno rivolto la loro preghiera ossequiosa. Chissà quale storia c’è dietro ognuno di loro che di anno in anno continuano a mantenere questa tradizione.