«Siamo a un millimetro dalla gara d’appalto dell’opera». Nell’ultimo Consiglio comunale, si è tornati a parlare del famigerato ponte sulla sp.231 direzione Terlizzi, che già da tempo doveva essere concluso (la prima pietra è di dieci anni fa) e invece è ancora lì, fermo, in attesa che qualcuno sbrogli la matassa. A ripescare l’argomento è stato il centrodestra, che ha chiesto lumi, in modo deciso e perentorio, e novità direttamente al sindaco Francesco Paolo Ricci. La storia l’abbiamo raccontata più volte, con gli ultimi aggiornamenti che riguardano dapprima l’estate, allorchè la Città metropolitana, annunciava lo stanziamento di due milioni di euro per i lavori di completamento dell’opera con la gara che sarebbe pubblicata entro il 30 settembre 2022. Cosa mai avvenuta. E poi a dicembre, quando il Comune di Bitonto ha detto sì alla richiesta dell’ex Provincia di un ulteriore cofinanziamento da 570mila euro dopo averne già dati 700mila euro. Significa, tradotto, che l’intera opera costerà complessivamente quasi sei milioni di euro, di cui 1,3 milioni di cofinanziamento comunale (clicca qui per articolo https://bit.ly/3K9Jc5J).
Adesso sembra finalmente che gli ostacoli siano finiti e sia questione di pochissime settimane per il nuovo bando di gara. «Tanti si metteranno medaglie – le parole del primo cittadino bitontino in aula -, ma abbiamo recuperato una situazione disperata. Nell’ultimo incontro con i tecnici della Città metropolitana (un paio di settimane fa, ndr), ci hanno detto che stavano aggiornando piano della sicurezza, ultimo tassello per indire la gara, dopo aver aggiornato anche bilancio e Piano triennale dell’Ente. Il termine del 30 settembre fu indicato in una relazione, che abbiamo agli atti, dell’ingegner Maurizio Montalto. Poi sono sorte altre situazioni tecnico-giuridico e contabili, sul piano della sicurezza, per cui siamo arrivati ad ora. Al di là di quello che è accaduto e delle responsabilità, si deve spezzare una lancia in favore dei tecnici metropolitani, che mi hanno confermato che siamo davanti al classico esempio di un concentrato di tutte le patologie che un appalto pubblico può avere in Italia. Quando si parte? Mi hanno detto a voce una data, la tengo per me. Ma è a breve». Lo sperano davvero in tanti.