A Bitonto, il mondo della Sanità incontra l’arte e la cultura. L’Asa di Bari ha consegnato alla parrocchia Cristo re Universale tre opere pittoriche a tema sacro, che, da oggi, sono esposte al pubblico, pronte ad essere ammirate dalla comunità locale.
Si tratta di una tela raffigurante San Vincenzo de’ Paoli (Antonio De Feoli 1856), una tela raffigurante l’Immacolata Concezione (ignoto pittore meridionale prima metà del XIX secolo) e un dipinto raffigurante la Madonna col bambino (Antonio De Robertis 1838).
Tele che raccontano, secondo la Parrocchia di Cristo Re Universale, «la fede di chi ci ha preceduto e anche del prezioso e silenzioso servizio che le suore vincenziane hanno svolto nel nostro ospedale ma anche nella nostra parrocchia».
I tre quadri a tema liturgico erano in possesso dell’Azienda Sanitaria Locale, sin da quando era avvenuto il trasferimento della parte dell’ex convento per fare posto all’ex ospedale civile di Bitonto, attuale sede del distretto.
«Non è un regalo – ha dichiarato Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia – Da laico dico che abbiamo riconosciuto il ruolo civile che la Chiesa Cattolica e le parrocchie hanno nelle comunità locali, come ogni sindaco sa bene. Un ruolo che è importante anche nel custodire la bellezza».
Una cooperazione ribadita anche dal parroco don Nicola Cotrone, che ha sottolineato come alla base della consegna ci sia la consapevolezza che la bellezza di quelle opere non potesse rimanere nascosta.
«Con uno spirito di leale collaborazione con la Diocesi e l’Arcivescovo di Bari-Bitonto – ha detto il direttore generale dell’Asl di Bari Antonio Sanguedolce – abbiamo accolto la richiesta pervenuta da parte della comunità religiosa locale e, con una scrittura privata, abbiamo affidato in comodato d’uso due tele e un dipinto risalenti all’Ottocento che erano custoditi nelle stanze della direzione del distretto sociosanitario di Bitonto. Siamo certi che queste opere – a lungo protette e sorvegliate dalla ASL – potranno avere una nuova vita ed essere impiegate per motivi di culto e di interesse storico-artistico, a testimonianza del fatto che la cura e l’assistenza delle persone passa anche da iniziative benefiche e di solidarietà».
Soddisfazione è stata espressa dal sindaco Francesco Paolo Ricci, che auspica il recupero del patrimonio custodito nelle chiese del capitolato della Cattedrale: «Si concretizza uno dei principali obiettivi di questa amministrazione: quello di fare rete. È fondamentale che questa bellezza venga percepita da tutta la città. Abbiamo tante altre bellezze che devono poter essere fruite. Ma da soli non si va da nessuna parte».
La proprietà delle tele rimarrà dell’Asl, conferma il vescovo Giuseppe Satriano, evidenziando come questa sia una presa in custodia dei tre dipinti: «Quello di “custodia” è un concetto bellissimo in questa epoca dominata dall’ideologia dell’individualismo. Custodire non è solo conservare, ma è anche valorizzare. La custodia è un atto di responsabilità, che ci porta alla crescita. E, per far crescere la comunità tutta è necessario essere uniti per custodire al meglio la bellezza che ci è stata affidata».
Un senso di responsabilità che, per il vescovo, non deve limitarsi alle tele in questione: «Dobbiamo, insieme, custodire tutta la bellezza dei nostri territori. A partire dai nostri centri storici che non devono più essere in mano alla malavita».