Ieri giovedì 23 marzo 2023 c’è stata la ricorrenza del 40esimo anniversario della morte di mons. Aurelio Marena (1983-2023), che con dedizione e meticolosità volle la Basilica dei Santi Medici nella sua diocesi, dove oggi riposano in pace nel sarcofago tombale le sue spoglie mortali quotidianamente venerate da quanti lo amarono e fruirono della sua carità pastorale, come fece nel suo primo ingresso in Basilica mons. Giuseppe Satriano arcivescovo di Bari-Bitonto. Per omaggiare il vescovo Marena ha pensato bene il parroco-rettore don Gaetano Coviello di presentare il gesuita padre Franco Annicchiarico che ha realizzato due icone: San Nicola di Bari patrono dell’arcidiocesi di Bari-Bitonto e i Santi Martiri moderni, volute dal già parroco-rettore mons. Vito Piccinonna vescovo di Rieti, che sono state benedette il 12 febbraio 2023 durante la Santa Messa di ringraziamento dal neo vescovo dinanzi ad una moltitudine di fedeli. Padre Annicchiaro nella catechesi ha ribadito che l’icona è una finestra sull’invisibile. La prima icona raffigura San Nicola vescovo di Myra, è il Santo più venerato e amato al mondo dopo la Madonna, l’icona è situata sulla parete laterale nel transetto lato est, tra la Cappella del SS. Sacramento e il gruppo marmoreo di San Nunzio Sulprizio. San Nicola è raffigurato seduto su un trono indossa i tradizionali paramenti vescovili, la mano destra è sollevata nel gesto della benedizione mettendo in evidenza le tre dita unite, che simboleggiano teologicamente le tre persone della Santissima Trinità. Nella mano sinistra San Nicola reca il vangelo con tre sfere d’oro. In alto sono raffigurate la Basilica di San Nicola di Bari e una Chiesa orientale ortodossa, nella parte inferiore dell’icona è inciso il nome del Santo con una catenella che sorregge una lampada con la fiamma dell’ecumenismo e la nave simbolo della chiesa con la scritta Pax Vobis, al lato opposto è raffigurato il famoso miracolo di San Nicola che resuscitò tre fanciulli uccisi dall’oste e posti in una tinozza per la salamoia. La seconda icona raffigura i Santi Martiri moderni, è situata sulla parete laterale nel transetto lato ovest, tra la Cappella dell’Immacolata Concezione patrona di Bitonto e il gruppo marmoreo di San Giuseppe con Gesù adolescente. I Santi Martiri sono: San Rosario Livantino magistrato italiano reca nella mano sinistra il codice della Costituzione della Repubblica Italiana, indossa la divisa delle udienze dei tribunali e delle corti. San Oscar Romero arcivescovo di San Salvador indossa i paramenti liturgici episcopali, reca nella mano sinistra il pastorale. San Pino Puglisi sacerdote di Palermo indossa una pianeta liturgica con la scritta IHS, reca nella mano sinistra il vangelo di Gesù Cristo. Santa Edith Stein una monaca dell’ordine delle Carmelitane Scalze reca nella mano destra un crocifisso. I Santi Martiri tengono nella mano la palma del martirio, stanno in piedi intorno all’altare, su di esso c’è un calice e il pane che indica l’eucarestia, nella parte anteriore sono raffigurati l’agnello immolato e due palme con una croce. Nella Basilica dei Santi Medici e nella Cripta Pontificia ciò che oggi richiama soprattutto l’attenzione del visitatore e ne suscita l’ammirazione è l’apparato iconografico, che viene riportato nel volume: “I Santi Medici Cosma e Damiano la storia il culto i miracoli l’iconografia”, patrocinato dall’arcidiocesi di Bari-Bitonto con prefazione di mons. Francesco Savino vescovo di Cassano all’Jonio, l’autore è stato il prof. Giuseppe Cannito presidente emerito dell’Arciconfraternita dell’Immacolata Concezione Patrona di Bitonto. Il parroco-rettore al termine della catechesi ha evidenziato che occorre venerare queste icone, perché inducono i cristiani a contemplare un capolavoro d’arte cristiana, hanno un ruolo di ricordo e di stimolo spirituale oltre alla loro utilità di come canali della grazia di Dio, perché fungono da intermediari fra il Prototipo e il devoto.